Anpi replica agli attacchi “rinnovando la richiesta di chiarimenti sul patrocinio”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Anpi in merito alla polemica sul convegno organizzato da Agire in Comune in Villa Gianetti con il patrocinio del Comune e alla successiva contestazione.
L’Anpi Saronno, a seguito del convegno dal titolo – Ambiente e Servizi sociali. Esperienze di amministratori locali a confronto , organizzato nella Città di Saronno giorno lo scorso 11 febbraio dalle associazioni bustocche AiC – Agire in Comune e Presidio , con il patrocinio del Comune di Saronno, esprime seria preoccupazione e disappunto a causa della superficialità e l’incuria istituzionale con la quale ha operato ancora una volta la giunta comunale.
La preoccupazione nasce per l’inusuale patrocinio concesso a associazioni non presenti sul territorio saronnese e non iscritte nel Registro Comunale delle Associazioni a Saronno, in barba a quanto previsto dall’art. 4 comma 1 lettera a) del regolamento comunale per la concessione dei patrocini; il disappunto è frutto della scoperta che queste associazioni (controllate forse si forse no) sono la diretta emanazione del “moderatore del dibattito della serata, Francesco “Checco” Lattuada, noto esponente della estrema destra bustocca, personaggio salito più volte agli onori della cronaca locale, anche per aver “festeggiato” il compleanno di Adolph Hitler, più volte processato per incitamento all’odio razziale ma, ad onore del vero, sempre assolto.
A questo punto è legittimo che l’Anpi Saronno non deve, non può e non vuole fare passare sottobanco una così manifesta violazione delle norme comunali.
La piccola manifestazione di dissenso che ha reso protagonista Anpi Saronno la sera dell’undici febbraio, ove un drappello di pochi cittadini (pochi perché il convegno è stato pubblicizzato solamente via web) con a capo il nostro presidente della sezione saronnese Anpi, si è recata fuori da Villa Gianetti per dimostrare la volontà di non permettere a queste ideologie estremiste di insinuarsi nella realtà saronnese che è sempre stata ben lontana da questa dottrina, con le sue battaglie partigiane, a cui ha preso parte anche il nostro partigiano, vivo e vegeto, Aurelio Legnani insignito, insieme alla partigiana Ivonne Trebbi, anche lei viva e vegeta, con tante onorificenze, l’ultima nel 2016, la medaglia della Liberazione coniata dal Ministero della Difesa, consegnata loro dalle mani del Prefetto di Varese.
Nei giorni seguenti, molte autorevoli voci organizzatrici l’evento, hanno detto la loro sul convegno all’interno di Villa Gianetti e sulla presenza di Anpi fuori Villa Gianetti. Ebbene, a coloro che in ordine, così come sono state pronunciate, hanno affermato che il problema siamo noi (Anpi), in quanto “prepotenti, arroganti, divisivi, anacronistici, antidemocratici!”, sporcando il nome dell’Anpi. mettendo in dubbio la sua stessa ragion d’essere, a costoro desideriamo rammentare che: l’Anpi Associazione Nazionale Partigiani d’Italia è un ente morale secondo l’art 1 del decreto luogotenenziale n. 224 del 5 aprile 1945;
L’Anpi è l’undicesima associazione combattentistica riconosciuta nell’elenco delle associazioni combattentistiche riconosciute dal Ministero della Difesa Italiano;
L’associazione degli ex partigiani è aperta, dal 2006, a chiunque condivida i valori della Resistenza. Quindi, a differenza di altre associazioni reducistiche, possono iscriversi all’Anpi, oltre alle categorie illustrate nell’articolo 23 del suo Statuto (“partigiani, patrioti, componenti delle Forze Armate che hanno combattuto contro i tedeschi dopo l’armistizio, incarcerati o deportati – durante la Guerra di Liberazione – per attività politiche o per motivi razziali, militari internati e che non abbiano aderito alla RSI”), anche tutti i cittadini maggiorenni, senza alcuna distinzione di età, che dichiarino e sottoscrivano di essere “antifascisti” unitamente al perseguimento degli obiettivi dell’associazione che sono la valorizzazione del ruolo storico svolto dalla lotta partigiana anche mediante la promozione di ricerche e testimonianze, la difesa dal vilipendio e dal revisionismo, il sostegno ideale ed etico dei “valori di libertà e democrazia” alla base della Costituzione della Repubblica Italiana del 1948, nata dalla Resistenza;
L’Anpi – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia- non riceve alcun finanziamento pubblico. In particolar modo l’Anpi Saronno si sostiene, dalla sua nascita sul territorio, attraverso le donazioni dei tesserati e per ultimo, ma non per importanza, attraverso il lascito testamentario del compianto dott. Agostino Vanelli, “il medico dei ricchi e il dottore dei poveri, molto stimato e ascoltato da tutti”. Quel Vanelli che è stato anche medico dei partigiani, che ha assistito quando, durante l’occupazione nazifascista, ha combattuto nelle valli dell’Ossola dopo essere entrato a far parte della 2a Divisione Garibaldi “Redi”.
Quel dottor Vanelli che è stato il primo sindaco di Saronno, nominato dal Cln dopo la Liberazione. al quale il Comune di Saronno ha intitolato un’aula del Consiglio Comunale.
E infine, permetteteci di citare l’art.3 della nostra amata Costituzione Italiana, della quale ci “fregiamo “di essere i più strenui difensori, che più rappresenta il nostro credo:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”
L’Anpi nel nostro caso l’Anpi Saronno, sa bene dove dimora la democrazia
Il resto è solo fango, per coprire.