CERIANO LAGHETTO / SARONNO – Dopo svariati esemplari di coltelli e machete, dopo la pistola e i proiettili, è spuntato anche un fucile a pompa, rivelatosi essere ad uso sportivo (Soft air) ma misteriosamente caricato a pallettoni, nel bosco del Parco delle Groane che è stato a lungo regno incontrastato di spacciatori e tossicodipendenti, nei pressi della ferrovia Saronno-Seregno. Se i ripetuti interventi delle forze dell’ordine hanno ormai da tempo allontanato i venditori di morte in questo angolo del Parco delle Groane tra le due stazioni ferroviarie di Ceriano Laghetto, l’incessante lavoro di polizia locale e volontari del Gst, che ormai da oltre 50 giorni continuano l’operazione di bonifica del terreno, ha consentito di raggiungere risultati davvero sorprendenti.

Ecco cosa è stato trovato – La lista del materiale rinvenuto sottoterra nascosto dagli spacciatori in quello che hanno fino a poco tempo fa considerato il loro fortino inaccessibile, è davvero impressionante. Il fucile a pompa sportivo carico è solo l’ultima delle vere e proprie armi rinvenute nel terreno. Va ad aggiungersi a 7 machete con lame da 40 e 50 centimetri, 7 coltelli da macelleria, una mannaia, un’accetta, una spada, una lama libera da 30 cm, 2 coltelli a serramanico, 2 coltellini svizzeri, una pistola scacciacani e 27 proiettili integri per pistola calibro 7,65.

Ma le attività di controllo che con il metal detector hanno consentito di passare al setaccio oltre 650 mila metri quadri di terreno in circa 300 ore di volontariato da parte dei volontari Gst, hanno portato alla luce anche 26 cellulari, in gran parte con la sim inserita, che potranno rivelarsi molto utili per le attività di indagine degli inquirenti a cui sono stati affidati, 60 grammi di cocaina, 7 bilancini elettronici di precisione, 5 orologi, 2 macchine fotografiche digitali, un rilevatore Gps, un pc, un lettore Mp3, un caricatore wireless, 1 libro contabile e 1 plico con documenti personali. Tutto il materiale recuperato durante le operazioni di ricerca è stato sottoposto a sequestro e consegnato alla Procura per eventuali indagini.

“Quello che è stato trovato in questi 50 giorni di impresa titanica nel bosco lascia veramente sconcertati e può aiutarci a capire che cosa era diventata quest’area in mano agli spacciatori e quanto sia importante essere riusciti a cacciarli grazie alla ostinazione con cui sono state ripetute le operazioni di controllo da parte delle Forze dell’ordine a cui rinnovo il mio ringraziamento – commenta l’assessore comunale alla Sicurezza Dante Cattaneo che da anni conduce una personale battaglia per ripulire quello che era diventato tristemente noto come il “bosco della droga – Adesso finalmente il bosco è tornato un luogo pulito e sicuro a disposizione di tutti ma è indispensabile che venga frequentato con continuità, che diventi sede di attività e iniziative così da mantenere lontani questi delinquenti, certamente pronti a riappropriarsi dell’area se venisse abbassata la guardia”.

06062020

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