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CERIANO LAGHETTO – Esito negativo anche per il terzo incontro in una settimane. Così dopo 12 ore di trattativa sfuma anche la possibilità di cassa integrazione straordinaria per 13 settimane e i lavoratori potrebbe arrivare il licenziamento. “Ieri sera sul tardi si è concluso in Regione Lombardia il confronto con la direzione aziendale della Gianetti per evitare il licenziamento di 152 persone. Il confronto si è concluso con un mancato accordo per la totale chiusura dell’azienda a qualsiasi soluzione positiva”.
Sono le parole di Pietro Occhiuto segretario della Fiom provinciale che gelano ogni speranza per la Gianetti Ruote e i suoi 152 lavoratori in presidio dallo scorso 3 luglio.
“Le richieste che abbiamo fatto per scongiurare la chiusura della fabbrica, la sua reindustrializzazione ed il blocco dei licenziamenti sono cadute nel vuoto”.
Dura la chiosa: “Sconcertante è anche l’atteggiamento del Governo che da un lato, con il Ministero dello Sviluppo economico, aveva proposto l’adozione di un periodo di Cassa integrazione speciale di 13 settimane e dall’altro, con il Ministero del Lavoro, ha negato tale possibilità. Le lavoratrici ed i lavoratori della Gianetti sono vittime dell’arroganza dell’azienda e dell’insipienza del Governo che li stanno condannando ad uno sconfortante destino: da oggi, infatti potrebbero partire le lettere di licenziamento”.
Da questo momento l’azienda avrà a disposizione 120 giorni per i licenziamenti mentre stamattina i lavoratori si riuniranno in assemblea per valutare il da farsi. In programma c’è anche il 5 ottobre l’udienza in tribunale che potrebbe giudicare nulla la procedura di licenziamento collettivo impugnata unitariamente da Fim, Fiom e Uilm per attività antisindacale.
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Fondata nel 1880 a Saronno la Gianetti ruote ha oggi sede in via Stabilimenti a Ceriano Laghetto dove conta 152 dipendenti. Attualmente produce ruote per camion e per le celebri motociclette della Harley Davidson. E’ di proprietà di un fondo investimenti tedesco, che controlla anche molte altre aziende in svariati settori compreso quello dei giocattoli e del modellismo. E’ ferma dal 3 luglio quando è stata inviata la mail che annunciava lo stop dell’attività nello stabilimento cerianese e l’intenzione di procedere con il licenziamento collettivo.
18092021