CERIANO LAGHETTO – Una mancanza di rispetto per i propri dipendenti, le organizzazioni sindacali e le istituzioni nel difficile momento dell’emergenza coronavirus. E’ quello che denunciato Fim, Fiom e Uilm da parte della Gianetti Ruote, azienda di Ceriano che occupa 140 dipendenti, preoccupati per l’annuncio di altre 5 settimane di cassa integrazione senza anticipi.

“Stiamo assistendo ad una commedia drammatica per tanti lavoratori e relative famiglie che passa attraverso molte mancanze e scelte unilaterali dell’impresa” affermano i rappresentanti sindacali.

“Stiamo discutendo – spiega Stefano Bucchioni della Fiom – Cgil Brianza – senza trovare soluzione per mancanza di volontà da parte aziendale di diverse questioni importanti per la tutela dei lavoratori, dell’occupazione e del reddito in una fase complicata mai vista prima”.

“Le mancanze – prosegue Francesco Caruso della Uilm – Uil – vanno dalla carenza in tema sicurezza per evitare il contagio da Coronavirus alla mancata applicazione del contratto di secondo livello, dal premio mensile non erogato durante la cassa integrazione.” Tiziano Ripamonti della Fim – Cisl aggiunge: “C’è anche da segnalare la mancata retribuzione degli scorrimenti e flessibilità previste dagli accordi, la retribuzione stile dumping dei lavoratori somministrati”. Per tutelare gli interessi dei lavoratori, le Rsu e le organizzazioni sindacali si stanno muovendo su più fronti, dalle segnalazioni alle Ats e all’ispettorato del lavoro alla causa in base all’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori. Proprio riguardo alla causa il 3 luglio  al tribunale di Monza si terrà l’udienza per comportamento antisindacale depositato da Fim, Fiom e Uilm. “Speriamo sia l’atto conclusivo di una vicenda dolorosa per tutti” spiega Bucchioni della Fiom.

“In questi mesi abbiamo anche vissuto il mancato anticipo della cassa integrazione – sottolineano in modo animato i delegati della Rsu – sono tutti colpi bassi sferrati ai dipendenti da una società che bada più a come fare bancomat con le tasche delle lavoratrici e dei lavoratori piuttosto che a intraprendere un vero confronto con la parte sindacale in merito ad un piano industriale che traghetti la società fuori dall’attuale situazione di difficoltà, la sparata fatta sulla quattordicesima ci fa pensare che questa proprietà non ha nessun interesse a mantenere le attività produttive a Ceriano Laghetto, anzi ci conferma il contrario e cioè l’intenzione di chiudere e di portarsi via il lavoro.”

(foto da Google Maps)

15062020

 

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