LAZZATE – “Alle medie Rodari minaccia di interrogazione per i ragazzini che non cantano Bella ciao, ed il sindaco di Desio approva? Una scena già vista, durante il fascismo quando si educavano così i balilla”. Così il vicecapogruppo del Carroccio al Pirellone, Andrea Monti, che commenta: “Il sindaco Roberto Corti accusa i leghisti di non conoscere la storia, ma è lui che dovrebbe impararla. Difende “Bella ciao” ma non sa che non è un canto partigiano ma un’invenzione a posteriori. Non vi è alcuna prova documentale che i partigiani cantassero “Bella ciao” perché i partigiani non avevano una canzone univoca, in quanto divisi al loro interno tra rossi, bianchi, Partito sardo d’azione eccetera”.

“Voler trasformare “Bella ciao” in un simbolo della Repubblica italiana, da cantare al passaggio di un sindaco, dimostra solo l’ignoranza crassa di certa Sinistra, che è andata a recuperare dal bidone dei ricordi abbandonati una canzone utilizzata unicamente da una ben precisa parte politica, quella che si rifaceva ai partigiani rossi. Dimenticando che costoro non volevano la Repubblica ma l’instaurazione di una repubblica legata all’Unione Sovietica», prosegue il consigliere regionale leghista ed assessore comunale a Lazzate.

“In un Paese in cui certa politica ha eternamente da sindacare persino sulle battute e sui cartoni animati, se rivolti a minoranze, è altrettanto sbagliato imporre a forza ai bambini di scuola una canzone divisiva che etichetta una ben precisa parte politica nella quale oggigiorno si riconoscono sempre meno italiani. Lasciamo i bambini fuori dalla politica”. “Come Lega chiediamo all’ufficio scolastico regionale di fare luce su questa situazione”, conclude Monti.

16042021

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