LAZZATE – Piove da Fratelli d’Italia Lazzate una polemica sull’utilizzo dei fondi risparmiati sul Piano di Diritto allo Studio a causa del coronavirus. Con le scuole chiuse infatti, dirigenza scolastica e amministrazione comunale hanno dovuto ripensare l’utilizzo degli stanziamenti e la scelta non è piaciuta al gruppo d’opposizione. «7.200 euro per monitor senza preventivo, 400 euro per una stampante 3D senza motivazione per l’utilizzo, 311 euro per la sostituzione delle lampade o del proiettore della Lim (non si capisce quale dei due, uno esclude l’altro) e 2.000 euro per server e programmi amministrativi sottraendo fondi che invece potrebbero essere spesi per i ragazzi – spiega nel dettaglio la consigliera comunale Lorella Babetto. L’amministrazione ha acconsentito senza porsi domande alle richieste della dirigenza scolastica, alcune delle quali quanto meno singolari. Ad esempio ci chiediamo a cosa possa servire una stampante 3D ad una scola secondaria quando nemmeno c’è un laboratorio di informatica attrezzato. Capisco che i soldi fossero già impegnati per la scuola, ma spendere soldi per materiali e non per servizi non è una scelta lungimirante. Per loro spendere soldi già stanziati in un modo o nell’altra non fa differenza. Forse per chi non ha figli in età scolare è più difficile comprendere il concetto che le competenze non arrivano dallo strumento in sé, ma dal lato umano e dalla capacità di seguire gli alunni. Questa è un’occasione persa per sviluppare progetti seri, se non fosse anche perché spesso questi materiali vengono ottenuti abitualmente attraverso altri metodi».

17072020

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