MISINTO – Anche i volontari di Sei, Servizi Emergenza Integrati, la protezione civile di Cogliate, Misinto, Lazzate e Caronno Pertusella, sono intervenuti in soccorso delle popolazioni colpite dalle inondazioni dei giorni scorsi in provincia di Como e nella Lombardia nord occidentale.

Il racconto di Mario Nodari, uno degli esperti inviati sul posto, è particolarmente emozionante: «È sempre impressionante vedere come, a volte, Madre Natura si riveli in tutta la sua forza e come esprima la sua potenza. Siamo abituati a osservare l’acqua scorrere tranquilla in un ruscello, vedere le pietre e la terra formare le montagne e gli alberi disegnare boschi e foreste dove andare a passeggiare. Ogni tanto però questi elementi decidono di “spostarsi”… e quando lo fanno devono farlo con la forza… e quella forza è distruttiva.

Ogni emergenza è una storia a sé, per la conformazione dei territori, per le tipologie di intervento, per le attrezzature che utilizziamo.

Ma c’è sempre un comune denominatore… le persone.

C’è la paura per aver visto la morte in faccia: “𝘈𝘣𝘪𝘵𝘰 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘢𝘴𝘪𝘯𝘢 𝘭𝘢𝘴𝘴𝘶̀, 𝘩𝘰 𝘢𝘱𝘱𝘦𝘯𝘢 𝘳𝘪𝘧𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘭’𝘢𝘯𝘤𝘢 𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘷𝘰 𝘴𝘤𝘢𝘱𝘱𝘢𝘳𝘦, 𝘢𝘷𝘦𝘷𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘪𝘦𝘵𝘳𝘦 𝘨𝘪𝘨𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘮𝘪 𝘳𝘰𝘵𝘰𝘭𝘢𝘷𝘢𝘯𝘰 𝘥𝘢𝘷𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘧𝘪𝘯𝘦𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘦 𝘯𝘦𝘴𝘴𝘶𝘯𝘰 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘷𝘢 𝘷𝘦𝘯𝘪𝘳𝘦 𝘢 𝘴𝘢𝘭𝘷𝘢𝘳𝘮𝘪…”

C’è il sollievo per aver salvato un parente: “𝘚𝘰𝘯𝘰 𝘴𝘤𝘦𝘴𝘢 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘳𝘴𝘢 𝘢𝘭 𝘱𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘢 𝘦 𝘩𝘰 𝘷𝘪𝘴𝘵𝘰 𝘮𝘪𝘢 𝘮𝘢𝘮𝘮𝘢 𝘢𝘵𝘵𝘢𝘤𝘤𝘢𝘵𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘭𝘪𝘣𝘳𝘦𝘳𝘪𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘨𝘳𝘪𝘥𝘢𝘷𝘢 𝘢𝘪𝘶𝘵𝘰, 𝘤𝘰𝘯 𝘭’𝘢𝘤𝘲𝘶𝘢 𝘦 𝘪𝘭 𝘧𝘢𝘯𝘨𝘰 𝘧𝘪𝘯𝘰 𝘢𝘭 𝘤𝘰𝘭𝘭𝘰. 𝘓’𝘩𝘰 𝘢𝘧𝘧𝘦𝘳𝘳𝘢𝘵𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘮𝘪𝘦 𝘧𝘰𝘳𝘻𝘦 𝘦 𝘭’𝘩𝘰 𝘵𝘪𝘳𝘢𝘵𝘢 𝘧𝘶𝘰𝘳𝘪”

C’è chi la prende con filosofia: “𝘚𝘰𝘵𝘵𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘭 𝘤𝘶𝘮𝘶𝘭𝘰 𝘥𝘪 𝘱𝘪𝘦𝘵𝘳𝘦 𝘤’𝘦̀ 𝘭𝘢 𝘮𝘪𝘢 𝘮𝘢𝘤𝘤𝘩𝘪𝘯𝘢. 𝘌𝘳𝘢 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘢. 𝘔𝘢 𝘮𝘦𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘪 𝘴𝘪𝘢 𝘭𝘦𝘪 𝘱𝘪𝘶𝘵𝘵𝘰𝘴𝘵𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘮𝘦.”

C’è chi racconta il passato: “𝘘𝘶𝘦𝘭 𝘮𝘶𝘳𝘰 𝘭’𝘢𝘷𝘦𝘷𝘢𝘯𝘰 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘴𝘵𝘳𝘶𝘪𝘵𝘰 𝘥𝘰𝘱𝘰 𝘭’𝘢𝘭𝘭𝘶𝘷𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 15 𝘢𝘯𝘯𝘪 𝘧𝘢… 𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘷𝘦𝘷𝘢 𝘥𝘪𝘴𝘵𝘳𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘮𝘶𝘳𝘰 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘰𝘱𝘰 𝘭’𝘢𝘭𝘭𝘶𝘷𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 60 𝘢𝘯𝘯𝘪 𝘧𝘢. 𝘈𝘷𝘦𝘷𝘰 15 𝘢𝘯𝘯𝘪, 𝘮𝘦 𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘳𝘥𝘰 𝘣𝘦𝘯𝘦… 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘯𝘢𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘢𝘯𝘥𝘢!”

Ma c’è un altro comune denominatore: in ogni situazione di emergenza ci sarà sempre un 𝗩𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗣𝗿𝗼𝘁𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗖𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲, formato e preparato per portare aiuto, per liberare una casa, per aprire una strada, per dare una parola di conforto, per regalare un sorriso.

Perché dopo la tempesta, spunta sempre il sole».

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