LIMBIATE – Gestisce anche il teatro comunale di Limbiate la società Melarido srl, che ha lanciato un appello al Governo e al presidente della Repubblica. “A causa del coronavirus, i teatri sono stati tra i primi a chiudere e saranno fra gli ultimi a riaprire – spiega la direzione artistica – La preoccupazione, fra artisti e le piccole e medie imprese che si occupano di gestioni teatrali, è diffusa. Non saranno i prestiti agevolati proposti dal Governo, restituibili in 6 anni, a salvare il loro lavoro e la stessa Cultura. I motivi, per le imprese, partono dalle stesse regole imposte dalle gare d’appalto del settore teatrale, specie nella durata dell’appalto concessa:  mai di 6 anni consecutivi, ma di un anno o due; con possibilità, in qualche caso, di rinnovo per un anno. Gare che, ovviamente, non garantiscono all’aggiudicatario di vincere anche quella successiva. Rischioso, perciò, indebitarsi con le banche per i sei anni previsti. In più, ogni gara assegna il punteggio maggiore all’offerta economica più bassa, da consegnare in busta chiusa da tutti i partecipanti al bando. Logico ipotizzare, avendo tali imprese sempre  abbassato i costi fino all’osso pur di aggiudicarsi il bando, che non tutti i teatri siano ricchi di liquidità e in grado di affrontare l’emergenza coronavirus, con ogni incasso vanificato dallo scorso febbraio e gli spettacoli della stagione già pagati”.

La voce non è solo quella di Melarido, ma quella di tante imprese simili e di teatri in varie zone d’Italia che non beneficiano di alcun fondo. “Il Ministro Franceschini aveva già accennato a un fondo per i teatri di circa 130 milioni – prosegue Melarido – Non ne conosciamo ancora le modalità ma la cifra sarebbe troppo poca se si considera il numero dei tantissimi teatri italiani che non ricevono fondi pubblici o privati. Per questo speriamo in un aiuto maggiore, perché la situazione è drammatica: ci siamo giocati non solo gli investimenti anticipati, ma anche gli affitti previsti, gli incassi dei biglietti vendibili fino a fine stagione. Un  prestito non potrà mai risollevarci, per quanto agevolato sia”.

16042020

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