SARONNO – Non è stata la contestatissima piazza Mercanti ma il parco De Rocchi un luogo comunque al centro delle cronache ad ospitare l’evento organizzato dagli anarchici per oggi pomeriggio.

Gli anarchici avevano organizzato per oggi pomeriggio un evento con musica dal vivo, birra e cioccolata. Il programma era di ritrovarsi in piazza dei Mercanti con l’obiettivo di rimarcare ancora una volta la volontà di far rivivere lo spazio che l’Amministrazione ha riqualificato trasformandolo in un parcheggio a pagamento. In realtà per la presenza di forze dell’ordine nella piazza la “festa” è stata spostata nel parco De Rocchi in piazza Unità d’Italia. Qui il programma è stato proposto integralmente: maxi striscione con lo slogan “Riprendiamoci la città, piazza Rossa non si tocca”, musica e birra.

Le motivazioni del presidio sono state rese note tramite i social network con una nota dal titolo “Riprendiamoci piazza Rossa”: “Perché piazza Rossa? Nell’estate 2019 la giunta leghista di Saronno ha deciso di rendere piazza Rossa (che, tra le altre cose, è sempre stata un parcheggio libero) un parcheggio a pagamento: la pavimentazione della piazza è stata ricostruita, tutti i graffiti sono stati cancellati e sono comparse le classiche strisce blu dei parcheggi a pagamento; nient’altro che l’ennesima messa a profitto di una zona della città, che si cerca di far passare come semplice ammodernamento. Piazza Rossa è sempre stata un luogo di passaggio e d’incontro per generazioni di persone che in modo spontaneo e libero l’hanno resa viva. In questo luogo sono state, e vengono organizzate centinaia di feste e di momenti d’incontro che hanno basato la loro forza sull’idea che la piazza è uno spazio libero che ognuno vive a suo modo senza bisogno di imposizioni o controlli. Tutto questo viene rifiutato e negato dall’esplicito tentativo della giunta di cancellare le tracce della cultura cittadina che ha vissuto la piazza, rendendone formalmente illegale l’uso libero come luogo di incontro, di festa e soprattutto di libera aggregazione, socialità e cultura”.



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