RESCALDINA – Dopo l’omicidio avvenuto nello scorso fine settimana, e ieri l’accoltellamento di un giovane nordafricano, Fratelli d’Italia scende in campo e chiede interventi urgenti per smantellare il “bosco della droga” sorto nei boschi fra Rescaldina e Gerenzano.

Ecco il comunicato di Fdi.

Adesso basta. Abbiamo sempre cercato di non strumentalizzare le tragedie per evitare di cadere nel fastidioso dibattito politico che, su un tema come la sicurezza dei cittadini, non dovrebbe esistere. Ma i fatti degli ultimi giorni e le prese di posizione imbarazzanti di chi nostro malgrado ci amministra, ci impongono questa riflessione.

Nell’ultima settimana, Rescaldina è finita nelle cronache locali e nazionali per episodi di violenza e criminalità di cui in paese non si ha memoria ma che stanno diventando, ormai da quasi un decennio, il tratto distintivo del nostro amato paese. Un tempo conosciuta per le sue eccellenze industriali e artigianali, oggi Rescaldina è sulla bocca di tutti gli italiani per gli efferati omicidi che negli ultimi anni hanno macchiato di sangue la nostra terra.

Soltanto in questa settimana, è stato ammazzato un uomo e ne è stato accoltellato un altro. Lo scenario? Quello che ormai è noto come “il bosco della droga”. Il movente, anche se sono ancora in corso le indagini, lo lasciamo indovinare a voi. Si tratta peraltro solo degli ultimi violenti casi, ma sono ancora forti nella memoria di tutti i rescaldinesi altri episodi, risalenti in particolare al 2019 e riguardanti la stazione che, nel giro di un mese o poco più, era diventata teatro quasi quotidiano di minacce, aggressioni e omicidi.

A rendere il quadro ancora più tragico, se possibile, sono le imbarazzanti prese di posizione della giunta di centrosinistra targata Vivere Rescaldina. La maggioranza che la sostiene ha passato gli ultimi otto anni a raccontare la favola di un “paese in cui è bello vivere”, ignorando o minimizzando troppo spesso i casi di gravissima criminalità che infangavano il nome della nostra città e terrorizzavano migliaia di nostri concittadini.

Per anni, chi ci amministra ha ripetuto che si trattava di casi isolati. Poi, sono passati al gioco dello scarica-barile, smarcandosi da ogni responsabilità e puntando il dito o sulla precedente amministrazione o sulla Regione Lombardia, a seconda della convenienza. Ultimamente, sono riusciti a dare la colpa addirittura ai disagi causati dalla pandemia. Tutto, pur di non ammettere che la loro gestione è stata e continua ad essere fallimentare.

Incalzati dagli avvenimenti di questi giorni hanno, per voce del sindaco Gilles Ielo, lanciato iniziative e proposte – ci sia consentito dire, con il massimo del rispetto istituzionale ma con altrettanta indignazione – al limite del ridicolo. Passeggiate nei boschi, gli stessi controllati da bande di criminali, italiani e clandestini, spacciatori armati e senza nulla da perdere. E ancora: un supporto psicologico/sanitario ai tossicodipendenti che invadono il nostro paese. Di più: chiudere il bosco al transito. Divieti di sosta, in pratica, contro lo strapotere incontrastato della criminalità organizzata. Perché di questo si tratta, e avere il coraggio di chiamare le cose col proprio nome è il primo passo per affrontarle.

Quello che Fratelli d’Italia chiede da anni, dal giorno dopo l’insediamento della giunta-Ielo, è noto. Abbiamo più volte messo a disposizione le nostre risorse umane e politiche. Abbiamo chiesto e ottenuto un confronto tra l’amministrazione e Regione Lombardia. Oggi chiediamo a gran voce di risvegliarsi dal torpore e dalla cecità ideologica, riconoscendo pubblicamente l’esistenza di un problema gigantesco che può essere sconfitto solo con serietà e misure drastiche ma necessarie.

Chiediamo all’amministrazione di aderire senza remore a ogni progetto di sicurezza messo a disposizione da Regione Lombardia: fototrappole, droni, body-cam per le forze dell’ordine, veicoli, uomini. Chiediamo all’amministrazione di pretendere in ogni sede la militarizzazione del famigerato bosco del Rugareto. Chiediamo all’amministrazione di smetterla di nascondersi dietro a un dito o di puntare quel dito contro chissà chi. Chiediamo all’amministrazione serietà e rispetto delle forze di opposizione, consiliari e non, che si adoperano per controllare l’operato di questa giunta e offrire il proprio supporto in una situazione tanto drammatica.

Rescaldina è in stato di emergenza, anche se chi la amministra non vuole accorgersene. Se il sindaco Ielo e i suoi sodali non ne prenderanno atto subito, avranno una sola cosa da fare per il bene di Rescaldina e dei rescaldinesi: ammainare bandiera bianca e levare le tende. La misura è colma.

Matteo Malacrida, Fratelli d’Italia Rescaldina

(foto archivio)

08042022

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