SARONNO – “Qui dovrebbe sorgere la seconda biblioteca di questa città”. E’ il messaggio scritto a mano su un foglio di blocco quadrettato e incollato davanti alla targa che troneggia sul cancello dell’ex palazzo di giustizia saronnese. Un messaggio molto amatoriale ma altrettanto chiaro sulle esigenze dei frequentatori della biblioteca di Casa Morandi su cui nelle ultime settimane si sono accesi i riflettori soprattutto per le polemiche sulla mancanza di spazio studio per universitari e ragazzi delle superiori.

Una speranza vana, quella dell’autore del cartello, visto che lo stabile è destinato ad ospitare la compagnia saronnese delle Fiamme gialle. La trovata estemporanea rende l’idea della voglia e della necessità dei ragazzi di avere uno spazio per studiare nel quartiere della stazione.

Del resto la lista civica Saronno al centro in campagna elettorale, cinque anni fa, aveva lanciato proprio la proposta di utilizzare l’ex tribunale come spazio per i giovani e nuova biblioteca. Un sogno che probabilmente resterà nel vecchio programma della civica e nel blocco dello studente che ha scritto il cartello visto che il sindaco Alessandro Fagioli ha recentemente chiuso le porte alla possibilità di una crescita del servizio della biblioteca rimarcando come la biblioteca non sia solo uno spazio per lo studio ma principalmente uno per la consultazione e il prestito.

Ad adoperarsi per gli studenti è stata l’assessore alla Cultura Maria Assunta Miglino che, quando è stata chiusa l’aula studio, ha cercato di trovare spazi alternativi (a Casa di Marta ad esempio) per universitari e ragazzi delle superiori. L’esponente della Giunta ha comunque rimarcato come il numero degli spazio-studio della biblioteca saronnese siano in linea con quello delle altre città della provincia.


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