UBOLDO / ORIGGIO – Ha toccato anche il Saronnese la maxi operazione antidroga compiuta negli ultimi giorni dalla Guardia di finanza in Lombardia: a Uboldo sono stati arrestati due marocchini che nella loro abitazione avevano nascosto 200 grammi di cocaina nel wc, in bagno. Mentre a finire in manette è stato anche un altro loro connazionale, preso a Cislago: lui aveva 200 grammi, sempre di cocaina, nascosti all’interno del condizionatore dell’aria. I tre nordafricani sono stati trasferiti nel carcere di Busto Arsizio.

I militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Milano hanno infatti concluso una complessa attività di polizia giudiziaria antidroga che ha permesso di individuare due diversi gruppi criminali, uno di origine italiana e l’altro di estrazione nordafricana, dediti all’approvvigionamento e allo spaccio di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina e hashish operanti prevalentemente nelle province di Milano, Monza Brianza, Varese, Como e Bergamo. Le indagini, avviate nel luglio del 2020 a seguito dell’arresto di un piccolo spacciatore a Paderno Dugnano, hanno permesso, attraverso l’esecuzione di intercettazioni telefoniche e ambientali, appostamenti e pedinamenti, di risalire la “catena” di approvvigionamento della sostanza stupefacente fino ad individuare i responsabili del sodalizio criminale, due fratelli di origine marocchina orbitanti tra le province di Milano e Bergamo, che negli anni avevano intessuto una fitta rete di contatti e legami, tanto da divenire punto di riferimento per le piazze di spaccio dell’hinterland meneghino e bergamasco.

L’elevato spessore criminale dell’organizzazione individuata dai militari delle Compagnia di Paderno Dugnano e Gorgonzola è stato chiaro sin dalle prime investigazioni: i trafficanti, infatti, non solo hanno sempre tenuto un comportamento guardingo, parlando in codice e fissando incontri per l’acquisto e la vendita della droga in posti sempre diversi e appartati, ma erano anche soliti cambiare frequentemente veicoli, alloggi, numeri di telefono, mai a loro intestati, e nascondere la sostanza stupefacente ed il denaro provento dello spaccio in luoghi a loro avviso “insospettabili” come doppi fondi creati ad hoc all’interno di autovetture, nell’intercapedine dei sanitari o nelle camerette dei figli. Tutti espedienti che, comunque, non sono serviti ad impedire che gli indagati fossero assicurati alla giustizia, nonostante il tentativo di darsi alla fuga attraverso la forzatura di un posto di controllo, nel corso del quale oltre a danneggiare autovetture hanno ferito anche i militari intenti a trarli in arresto.

L’attività svolta, sotto il costante e continuo coordinamento della Procura dalla Repubblica di Milano, ha consentito l’arresto di 11 persone, la denuncia di altre 7 per detenzione di sostanze stupefacenti, il sequestro di circa 12 chilogrammi di cocaina e hashish, 50 mila euro in contanti, una pistola Beretta calibro 22 senza numero di matricola con 28 cartucce e 3 autovetture, allo stato definitivamente confiscate a seguito dei provvedimenti emessi dall’autorità giudiziaria. Due arrestati inoltre sono risultati in condizione di clandestinità sul territorio nazionale, senza fissa dimora e nessuna fonte lecita di guadagno.

Contestualmente, è stato individuato e sgominato un altro sodalizio criminale composto da soggetti di nazionalità italiana operanti prevalentemente nell’hinterland milanese e brianzolo che, seppur di entità meno rilevante in termini di quantità di stupefacente trattato, aveva comunque creato una fitta rete di spaccio al dettaglio di sostanza stupefacente del tipo cocaina.

(foto: parte della droga sequestrata dalla Guardia di finanza)

14072022

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