SARONNO – “Come spesso mi accade questa mattina durante l’ora di pausapranzo sono andato su Twitter per leggere le novità riguardanti il mondo dei social e soprattutto cosa stesse succedendo ovviamente in Italia in tema coronavirus. Sono rimasto allibito quando ho scoperto che in tendenza c’era il mio comune, Saronno”.

Inizia così il commento che il saronnese Simone Mangiafico ha voluto condividere su ilSaronno partendo dal caso sollevato dalle dichiarazioni del sindaco Alessandro Fagioli che in un’ordinanza ha parlato di 1.200 morti a Saronno per coronavirus.

“Incuriosito ho cliccato e ho scoperto come fossimo diventati gli zimbelli dell’Italia su Twitter a causa dell’ordinanza pubblicata ieri dal sindaco di Saronno. La cosa mi aveva già stupito ieri quando ero venuto a conoscenza di quanto scritto da fanpage. Secondo me quando un politico, di qualsiasi schieramento esso sia, occupa una posizione così importante come può essere ad esempio quella di sindaco, la prima cosa che dovrebbe fare ogni giorno appena si sveglia è pensare a come garantire sicurezza e ordine pubblico per i propri cittadini.

Questo ovviamente, per un errore grossolano, è venuto meno questa volta… ma mi hanno fatto molto piacere le scuse del sindaco anche se purtroppo ho dovuto constatare come siano arrivate a quasi 24 ore di distanza dall’ordinanza stessa.

Inoltre, cosa che mi ha fatto davvero rabbrividire è stato vedere come consiglieri, alleati del sindaco e del suo partito abbiano pensato più alla propria immagine che a come riparare al danno. Leggere ieri questi personaggi sulle pagine social saronnesi intenti controbattere alle accuse da parte dei cittadini spaventati che evidenziavano l’errore del Sindaco cercando di invocare alla calma e alla prudenza da parte del proprio amministratore mi ha fatto specie.

Questa è stata forse la cosa più triste. Ora direi che è il momento di fare silenzio e lasciar parlare gli esperti. Stop. I politici facciano i politici, non i ricercatori dello Spallanzani.

Forse qualche presa in giro dal nostro Paese oggi ce la meritiamo.

26022020

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