SARONNO – Il verbale parla di due mozioni, quella di solidarietà a Liliana Segre e quella leghista sull’antisemitismo, votate all’unanimità ma il risultato finale non racconta le difficoltà e le divisioni del consiglio comunale.

Tutto è iniziato prima di Natale con la presentazione, ad opera delle minoranze (con la sola eccezione di Alfonso Indelicato), di una mozione di solidarietà alla senatrice Liliana Segre. Viene inserita all’ordine del giorno per la prima volta a dicembre ma viene rinviata. Nella seduta di gennaio ci sono anche una serie di emendamenti del capogruppo di maggioranza Angelo Veronesi che (anche a causa della mancata condivisione con le altre forze di maggioranza) si trasformano, dopo il secondo rinvio, in una mozione.

A dar fuoco alle polveri il presidente del consiglio comunale Raffaele Fagioli che chiede, prima dell’inizio del dibattito, di fare una discussione unica con due votazioni. Dalla minoranza arriva un coro di no: “perchè i temi sono diversi”, “per dar modo di affrontare le peculiarità di entrambi i testi” e per fare i distinguo del caso. Il capogruppo Lega Veronesi in un intervento un poco confuso rimarca come abbia senso discutere le due mozioni insieme perchè si tratta  di dare una definizione chiara che non consenta a qualcuno di nascondersi dietro alle parole parlando di antisemitismo.

Con una prova di forza la Lega vota l’unione del dibattito. E non solo. Il presidente Raffaele Fagioli conferma che i consiglieri avranno solo 5 minuti per entrambe le mozioni ed anzi neanche ne legge il testo lasciando solo la presentazione ai firmatari. E’ Francesco Banfi a cogliere il senso di quest’operazione quando dice “questa sera Saronno è più povera perchè si rinuncia ad un momento di dibattito e di confronto”.

Segue un’altra rinuncia quella del consigliere Indelicato che prima cosa ricorda di essere seduto come indipendente con le minoranze per il rifiuto della maggioranza di mettere all’ordine del giorno una mozione sullo ius soli perchè tema non saronnese (il presidente gli ricorda che c’è stato un cambio di regolamento da allora e che ora è consentito di affrontare temi non prettamente saronnesi). E poi affonda: “Conosco personalmente Liliana Segre ma non posso non ricordare come l’intera vicenda sia nata con l’intenzione di usare insulti e minacce a lei rivolti per portare avanti temi della sinistra. Se voi della Lega votate a favore o vi astenete su questa mozione vi prestate ad una strumentalizzazione politica di questa donna mite. Vi fate mettere l’anello al naso“. E ancor più duro il giudizio sull’altra mozione: “Avrei votato si perchè l’antisemitismo non viene solo da destra ma non lo farò per la vostra scelta di fare una discussione unica. Credo derivi dalla vostra incapacità di affrontare la discussione separata“.

Dopo l’uscita di Indelicato gli interventi si susseguono: i consiglieri Francesco Licata, Francesco Banfi e Franco Casali riducono i loro complessi interventi limitandosi a rimarcare rapidamente l’importanza della solidarietà alla senatrice Segre e le perplessità del testo della mozione leghista. Banfi propone degli emendamenti, il presidente Fagioli rimarca che sarebbero dovuto essere consegnati quattro giorni prima del consiglio.

Il sindaco Alessandro Fagioli invita a non emendare e fare distinguo “rischiamo di avere posizione differenti e trovare motivazioni per non votarle”. E continua: “Fare discussione unica per le due mozioni è utile. Dare la solidarietà dei delegati della città a chi è vittima odio è importante”. Fagioli racconta la propria esperienza personale: “Fin da quando da ragazzino, per le mie idee politiche, sono stato accusato di essere razzista e tanto altro. E da quando sono diventato sindaco ho visto bandiere del mio partito bruciate, minacce di morte scritte sui muri e vandalismi a casa. E questo è sbagliato sempre e comunque”.

Banfi e Licata lasciano la seduta prima della votazione che arriva dopo l’intervento di Davide Borghi che conclude con una nota personale “il 25 aprile siamo (i rappresentanti lega ndr) stati vittime di odio anche con lancio di oggetti e uova. Le abbiamo bollate come bravate di povere persone”.

La votazione di entrambe le mozioni avviene all’unanimità ma il clima non è certo quello di condivisione.

Lo dimostra l’intervento del sindaco che prima di chiudere la seduta torna sui fatti della contestazione Anpi di martedì alla serata organizzata in Villa senza tralasciare una stoccata per l’uscita del consigliere Banfi prima della votazione.

(foto archivio)

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