SARONNO – Gli scivoloni nella gestione dell’emergenza Coronavirus hanno gettato un’ombra sulla candidatura per la prossima tornata elettorale del sindaco uscente Alessandro Fagioli?
A preoccupare, quasi tutti, non è tanto lo strafalcione dei 1.200 morti per Coronavirus (gli errori capitano a tutti) quanto l’incapacità di gestirlo passando dalle accuse, in stile vittimistico a quelle scuse arrivate tardi.

Una situazione resa ancor più cupa dal fatto che, nel momento della gogna mediatica che ha seguito l’infelice ordinanza, a difendere il sindaco sono stati solo i suoi fedelissimi. La città di Saronno non ha dimostrato empatia, nessuna attenzione da crocerossina per il primo cittadino in difficoltà.

La possibilità che la vicenda 1200 morti possa avere conseguenze “elettorali” viene sussurrata da più parti. A preoccupare non è la gaffe ma proprio la mancanza di feeling tra Fagioli e i saronnesi. Del resto per il centrodestra saronnese, almeno guardando i trend nazionali, la vittoria dovrebbe essere a portata di mano. In questo momento però il risultato positivo sembra allontanarsi a colpi di consensi erosi, giorno dopo giorno, dalle difficoltà comunicative con cui il primo cittadino fa i conti da inizio mandato.

Nel blackout del centrodestra a distinguersi è Maria Assunta Miglino che, ancora una volta come nella querelle biblioteca, riesce ad essere una presenza positiva. Intervistata da Skytg24 non esita a rivendicare la propria saronnesità (anche col rischio di sentirsi chiedere dei 1200 morti) e che “ci mette la faccia” anche in città con l’iniziativa social e on the road #saronnononsiferma.

01032020

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