SARONNO – È stata la testimonianza del comandante della polizia locale Giuseppe Sala il punto focale dell’udienza odierna del processo a carico degli anarchici saronnesi per la vicenda del taglio dell’acqua all’ex macello di via Monza risalente al novembre 2013. Alla sbarra ci sono 17 persone per diversi reati dalla violenza alle minacce fino al furto dell’acqua.

La vicenda è nota: lo stabile, di proprietà comunale, era stato occupato dagli anarchici il 2 novembre 2012. Un anno dopo, il 15 novembre 2013, gli operai di Saronno Servizi avevano tagliato l’acqua nella speranza che questo ponesse fine all’occupazione dello stabile dove era stato realizzato anche un allacciamento per la corrente elettrica. Ne era nata una giornata di tensione: prima i tafferugli durante il taglio dell’acqua, quindi uno scontro in Municipio tra polizia locale e anarchici.

Il primo a comparire davanti al giudice Veronica Giacoia è stato il comandante di polizia locale di piazza Repubblica ha riassunto i due episodi movimentati iniziati col taglio dell’acqua ad opera degli operai di Saronno Servizi davanti allo stabile occupatio e finiti con un momento di tensione in Municipio tra i vigili e gli anarchici.

Le domande della difesa si sono concentrate su lancio di una bomba carta, sulle azioni dei ragazzi per fermare gli operai e sulla sequenza temporale dei fatti. La testimonianza si è conclusa con la ricostruzione dettagliata dell’episodio dello scontro tra polizia locale e anarchici nell’atrio del Municipio. L’udienza si è conclusa dopo aver ascoltato due agenti in servizio nei due episodi.

All’esterno del tribunale il presidio a sostegno degli imputati con tanto di volantinaggio.

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