SOLARO – La Lega Centrodestra Solaro torna sull’ultima seduta di consiglio comunale andata in onda in streaming venerdì 6 marzo. Il riepilogone sotto forma di pillole proposto dalla lista, riassume ciò che è successo durante la seduta dal punto di vista dell’opposizione.

«Dopo avere spiegato (o perlomeno averci provato, per l’ennesima volta) il “Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale” al Presidente del Consiglio, avendone rilevato numerose infrazioni ed errori nelle delibere di consiglio (che nessun’altro aveva evidentemente letto) oggetto di approvazione,

dopo aver rilevato grossolani errori e fatto correggere, su nostra precisa indicazione, 6 Delibere di Giunta (che, nonostante fossero parte integrante della “Presentazione Schema Di Bilancio anno 2020/2022” nessun altro aveva evidentemente letto, nemmeno la Giunta che le aveva maldestramente predisposte ed approvate),

dopo avere discusso il Dup (nonostante il “solito” Presidente del Consiglio ci avesse inizialmente negato la possibilità di farlo, confermando, come consuetudine, la sua completa estraneità al Regolamento, poi “corretta” in corsa rimangiandosi quanto aveva affermato, con prepotenza ed impreparazione, appena 3 minuti prima, grazie al “salvataggio in corner” della Segretaria Comunale), esponendo le nostre idee per emendamenti e valutazioni politiche,

dopo avere dichiarato che, in considerazione del momento particolarmente delicato legato all’emergenza coronavirus, quest’anno, per la prima volta, non avremmo presentato emendamenti al Bilancio previsionale per “non impegnare, con altri input, il personale comunale, gli uffici, il Sindaco e la Giunta”,

dopo avere votato la condivisibile (e condivisa) mozione presentata dal gruppo di maggioranza,

dopo avere presentato al Consiglio e discusso 6 interrogazioni (3 Gambarini, 3 Belotti), alcune delle quali, ci rendiamo conto, siano fonte, giustamente, di grande imbarazzo, per l’Amministrazione,

a seguito della discussione di una di queste, tramite la quale si interrogava direttamente un assessore in merito a proprie responsabilità ed avendo ottenuto invece la risposta del Sindaco in sua vece, abbiamo presentato una mozione di sfiducia (pronta, avevamo previsto lo “scaricabarile”)nei confronti dell’assessore (che era sfuggita ad un argomento di sua competenza, la legalità) chiedendone la discussione al termine dei punti all’Ordine del giorno,

Giunti alle ore 00.18, attenendoci al Regolamento Art. 66 – Termine dell’adunanza – ,abbiamo lasciato il Consiglio poiché, mancando ancora 2 interrogazioni (una della quali, la prima, nostra) oltre alla “famosa mozione”, abbiamo ritenuto necessario fossero loro riservate pari attenzione e dignità nella discussione , senza “sollecitazioni a velocizzare”, “licenziamenti flash” o altri giochini squallidi.

Il Presidente, in presa alla più totale confusione ha sparato in serie: “Il termine del Consiglio è a discrezione del Presidente”, “Abbiamo detto che quando manca poco si può andare avanti” (Le interrogazioni e la mozione meritano il tempo di discussione regolamentare, chi ha detto che manca poco?”, “C’è un’intesa rispetto alla chiusura dei lavori a mezzanotte”.

Poi si è capito il motivo per il quale il Presidente MORELLIzzatore (e furbetto) riteneva “mancasse poco”: con “un’interpretazione fantasia” di un articolo del Regolamento (il numero 84, che nulla ha a che fare con il caso in oggetto), la maggioranza, contro ogni logica e Regolamento, alla nostra uscita, ha provato a dichiarare “GIURIDICAMENTE NON ACCETTABILE” la mozione.

Ecco chi scappa, per la seconda volta, nello stesso consiglio.

La mozione, considerandosi ritirata (a termini di Regolamento, quello vero), è stata nuovamente protocollata in vista del primo Consiglio utile dopo l’approvazione del Bilancio. Vedremo stavolta cosa proverà ad inventarsi questa Amministrazione scaricabarile per sottrarsi al confronto.

Nel frattempo il MORELLIzzatore, “Presidente fantasia e improvvisazione”, avrà avuto tutto il tempo (dopo 10 mesi) di leggersi finalmente il Regolamento che dovrebbe conoscere, rispettare e fare rispettare».

10032020

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