di EZIO MOTTERLE
“Varese va sempre avanti”. L’hashtag che ingloba per tre volte la sigla “Va” è il messaggio coniato dal territorio per rilanciare la sua immagine segnata dall’effetto coronavirus con danni già notevoli sul sistema economico. L’iniziativa è della Camera di commercio che l’ha illustrata a tutte le associazioni di categoria, annunciando lo stanziamento di un milione di euro nel breve periodo e chiedendo alla Regione il raddoppio delle risorse da mettere in campo, anzitutto per incrementare la disponibilità di credito alle imprese – soprattutto del turismo, del commercio, dei trasporti e dei servizi – che per prime stanno facendo i conti con le difficoltà. I problemi sono molti, pur in un’area tra quelle meno colpite dal contagio. Pensiamo a Malpensa, l’aeroporto collocato nel Basso Varesotto, con forte indotto sul territorio, che era avviato a nuova una fase di sviluppo: si calcola che per ogni volo in meno schedulato la perdita, riferita ai soli passeggeri, è stimabile in 75mila euro. Nei primi giorni dell’emergenza Malpensa ha registrato 30mila viaggiatori quotidiani in meno, situazione certamente peggiorata dopo le nuove sospensioni di voli. Il settore manifatturiero, artigiano e industriale, dovrà ben presto affrontare l’onda lunga degli effetti di questa crisi, anche se alcune avvisaglie sono già ben presenti. Preoccupa l’interscambio commerciale, considerando che l’export varesino pesa per oltre il 40% sul totale dei 24 miliardi annui di ricchezza prodotta. Tra i settori che in queste ore sono più esposti sul fronte della crisi c’è il turismo, con le sue strutture, dagli alberghi ai campeggi, dagli agriturismi ai b&b. La drammatica e improvvisa perdita di clientela subita dal mondo della ricettività è evidente: fiere annullate, eventi cancellati, chiusura di rotte aeree. Il tasso di occupazione delle camere, che negli alberghi l’anno scorso era in media del 76%, secondo le prime indicazioni è crollato al 10% in una sola settimana. Un effetto ulteriormente negativo potrebbe arrivare dall’annullamento di eventi sportivi a valenza turistica su cui il Varesotto ha investito molto, valorizzando la disponibilità di un ambiente particolarmente adatto. L’obiettivo dunque è anche quello di recuperare il prima possibile quella domanda turistica che negli ultimi dieci anni ha visto raddoppiare sia gli arrivi che le presenze nelle strutture locali, determinando nel medio-lungo periodo una piena ripresa economica della provincia dei laghi. Guardando oltre l’emergenza, con piena fiducia nel valore del “made in Varese”.

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