di EZIO MOTTERLE
Ma sì, nel pieno dell’emergenza concediamoci – e che sia un buon auspicio – di guardare avanti. Vista dal Varesotto, area lombarda peraltro tra le meno colpite, la situazione segnata dal coronavirus non è molto diversa da quella che ogni giorno viene documentata da ovunque. E allora proviamo a spostare in avanti le lancette del tempo, mettiamoci alle spalle i grossi guai di queste settimane, gettiamo lo sguardo anche oltre l’avvio imminente della primavera, verso l’estate. Visto da Varese questo per ora teorico dopo-pandemia ha anzitutto il profumo delle gite tra laghi e colline, delle visite a parchi e musei, del relax su prati e spiagge intravedendo mari e monti lontani, con la possibilità finalmente di raggiungerli dopo averli tanto desiderati. Sogni di libertà, via per sempre l’incubo del contagio e delle restrizioni. Ma c’è anche il problema più concreto di una ripresa economica che proprio guardando avanti con la gran voglia di lasciarsi il virus alle spalle si sta già progettando. Ricorda la Camera di commercio varesina che nel medio e lungo periodo “il tema da affrontare deve essere quello del recupero di una solida reputazione per il nostro territorio, colpito da un ingente e repentino danno d’immagine in pochi giorni, uno tsunami di cui le imprese e gli operatori economici non devono essere le vittime”. Il primo impegno, fermo restando quello assicurato dallo Stato, dovrà essere un lavoro sinergico sull’attrattività degli investimenti, “argomento così importante che con l’obiettivo di aumentare la competitività del Sistema Varese potremmo puntare a creare una Agenzia di sviluppo”. Il tutto dovrà essere supportato da un’incisiva azione di marketing territoriale, investendo risorse importanti con l’impegno a puntare su una promozione e una comunicazione positiva che faccia emergere sia quel “ben fatto” che è lo stilema proprio del made in Varese, sia quel “ben stare” che caratterizza un’area geografica così ricca di risorse artistiche, culturali e ambientali. Il tutto insieme a interventi concreti e immediati per le imprese, i loro lavoratori e gli operatori economici del territorio, in sintonia con quanto sta decidendo lo Stato. Ma sì insomma, proviamo a guardare oltre questi giorni così bui: senza dubbio è ancora presto, ma tutto è pronto per poterlo fare in modo efficace. E poi le primule sono in fiore, la natura ormai pullula di nuova vita. Anche a Varese la primavera è davvero alle porte. L’inverno a questo punto può soltanto finire…

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome