SARONNO – “Sabato scorso con un’iniziativa partecipata da vari ragazzi e ragazze della zona abbiamo dato vita al campetto da basket di via Leonardo da Vinci a Saronno”

Inizia così la nota dei ragazzi del centro sociale Telos che commentano la decisione dell’Amministrazione comunale di coprire i graffiti realizzati sugli spogliatoi dei campi da basket del Matteotti.

Partono descrivendo l’iniziativa organizzata: “Una bella giornata in cui la casetta abbandonata che ospitava gli spogliatoi dei campi è stata prima imbiancata e poi riempita di colore dalle mani di vari street artists e writers della zona. Non solo: una mostra fotografica, un banchetto di libri e riviste, ragazzi che giocano a basket, che fanno amicizia, abitanti del quartiere che passano, chiacchierano, sono contenti di vedere che qualcuno dà vita agli spazi in cui abita, creando aggregazione.Nessuna autorizzazione richiesta, nessun permesso. Pensiamo sia importante riprendersi pezzi di socialità che in particolare nell’ultimo anno sono stati tagliati. Continuiamo a ribadire come sia importante riappropriarsi dello spazio pubblico stando insieme, stringendo relazioni, dandogli vita e riempiendolo di significati”.

I graffiti sono stati cancelli dall’Amministrazione comunale con una spessa mano di vernice grigia: “A distanza di 4 giorni, la giunta comunale ha deciso di spazzare via quel colore coprendolo con uno strato di grigio. Un murale sulla casetta recitava: “viviamoci i quartieri – apriamo spazi di libertà”. Era una scritta concordata in modo orizzontale dai ragazzi e ragazze che hanno partecipato all’iniziativa”.

Dura la condanna: “Quello che avete fatto non ci sorprende, ci fa arrabbiare certo, ma non ci sorprende. È evidente ancora una volta, oggi come un anno fa con la giunta Fagioli, che giunte di vari schieramenti politici siano tutti della stessa pasta.
Che non ci fosse spazio per “spazi di libertà” di alcun tipo ne siamo ben consapevoli, sul vivere i quartieri avevamo forse ancora qualche speranza. Accettare la libertà di pensiero e di azione di chi tiene veramente al luogo in cui vive è pericoloso, ed è per questo che continuiamo a spingere affinché ciò avvenga, perché il sistema delle istituzioni è quanto di più lontano dalle relazioni libere che proviamo ogni giorno a costruire. A ben pensarci, ci hanno già dato il fondo grigio per la prossima iniziativa, o per chiunque che, colto lo spunto di sabato scorso e armato di un po’ di fantasia voglia lasciare un segno su quei muri”.

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