SARONNO – In corso alla Corte di Appello a Milano il processo nei confronti di Leonardo Cazzaniga, medico “veterano” del pronto soccorso dell’ospedale di Saronno e residente a Rovellasca, accusato di una serie di morti in corsia. La Cassazione nel settembre scroso aveva confermato per Cazzaniga la condanna per tutti gli episodi contestati meno uno, per il quale è stato disposto l’annullamento delle precedenti sentenze e che fosse rifatto il processo.

Il riferimento va al caso di Domenico Brasca, pensionato 81enne di Rovello Porro, deceduto il 14 agosto 2014. Secondo l’accusa era morto per ls terapia praticata da Cazzaniga, un mix di farmaci letale. L’altro giorno si è svolta la prima udienza del nuovo processo che si è aperto fissando al 4 maggio la prossima udienza quando saranno ascoltati alcuni testimoni.

L’arresto e le prime condanne

Cazzaniga era stato arrestato dai carabinieri della Compagnia saronnese, e poi originariamente era stato condannato all’ergastolo per 12 omicidi, 10 fra i suoi pazienti (per episodi avvenuti in reparto, fra il 2011 ed il 2014) ed altri due, suocero e marito dell’ex amante. L’accusa è di avere somministrato loro farmaci che li avevano uccisi. Secondo lui, il trattamento doveva solo servire a ridurre le sofferenze di persone comunque in fin di vita.

Leonardo Cazzaniga era stato nel 2016, accusato della morte di pazienti del pronto soccorso, e anche di avere concorso all’omicidio tramite somministrazioni di farmaci di altre tre persone, famigliari della sua amante. Era stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Angeli e demoni” che era stata messa a segno dai carabinieri della Compagnia di Saronno del maggiore Giuseppe Regina, dopo lunghe e delicate indagini.

(foto archivio: Leonardo Cazzaniga con i suoi avvocati durante un precedente processo)

19042023

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