SARONNO – Capace di intendere e volere, il responso della perizia ordinata dalla Corte d’Appello su Laura Taroni di Lomazzo, ex infermiera dell’ospedale di Saronno accusata dai carabinieri di avere avvelenato, coi farmaci, mamma e marito, con l’aiuto dell’ex medico veterano del pronto soccorso ospedaliero, Leonardo Cazzaniga. Ai famigliari sarebbero stati somministrati dei cocktail di farmaci poi rivelatesi letali.

L’altro giorno al tribunale di Milano l’udienza per acquisire la relazione del perito, che nelle scorse settimane ha “esaminato” Laura Taroni. In Appello era stata condannata a trent’anni ma poi la Cassazione aveva ordinato di rifare il processo perchè nella sentenza mancavano diverse pagine del “dispositivo”. Per il perito, il professore Franco Freilone, Taroni sarebbe stata “affascinata dalla morte” e comunque in grado di intendere e volere dunque “sana di mente”. Quindi il processo andrà avanti, prossima udienza lunedì 8 febbraio.

Il medico Leonardo Cazzaniga, di Rovellasca, accusato anche di una serie di morti in corsia (e che è stato condannato all’ergastolo) ha seguito un percorso processuale autonomo.

(foto archivio: Laura Taroni)

27012021

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