SARONNO – Per cercare di non farsi identificare usava il cappuccio della felpa ed una mascherina ma non è bastato per sfuggire ai controlli incrociati degli uomini del Nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri di Saronno che incrociando le testimonianze delle vittime, le immagini della videosorveglianza cittadina e le celle delle rete telefonica sono riusciti a identificarlo. Sequestrando la sua scacciacani e il cellulare che conferma la sua presenza in tutti i “colpi” contestati.

A questo punto i militari della stazione carabinieri di Saronno hanno messo insieme tutti i pezzi e hanno ricostruito i colpi predisponendo il dettagliato fascicolo per cui un saronnese 26enne è stato arrestato stamattina dagli uomini della compagnia di Saronno guidati dal capitano Pietro Laghezza.

Il primo colpo era avvenuto lo scorso 15 gennaio ai danni del centro sociale della Cassina Ferrara. Non essendoci ancora l’emergenza Covid aveva agito con il volto coperto da uno scaldacollo oltre alla felpa con cappuccio. Aveva preso di mira il responsabile del centro sociale di via Prampolini che aveva finito il proprio turno poco prima di mezzanotte. Il 26enne l’aveva atteso vicino alla macchina con la pistola (che si è rivelata essere una scacciacani) e gli aveva intimato di consegnare l’incasso. Il saronnese aveva consegnato il contenitore in cui teneva i soldi, una latta, e il malvivente dopo essersi assicurato agitandola che ci fosse il denaro si era allontanato. Il saronnese era salito in auto e aveva cercato di capire dove fosse finito il malvivente ma se l’era trovato davanti poco più avanti. Il 26enne l’aveva nuovamente minacciato con la pistola prima di andarsene.

Secondo colpo risale al 14 maggio quando, nel pieno dell’emergenza Covid, il rapinatore aveva agito con la mascherina sul volto oltre al cappuccio prendendo di mira il panificio di piazza Caduti Liberazione. Era riuscito, minacciando con la scacciacani prima della chiusura il titolare, a farsi consegnare incasso e il borsello con 50 euro.

Due giorni dopo in viale Rimembranze la rapina ai danni di una pizzeria d’asporto: c’era stato un episodio concitato con il rapinatore che aveva sbattuto violentemente l’arma (sempre la scacciacani) contro il bancone provocando un rumore scambiato per uno spari da alcuni vicini che aveva fatto accorrere i carabinieri anche se ormai il 26enne si era dileguato con i soldi dell’incasso.

Era invece fallito l’ultimo colpo, quello del 24 maggio, ai danni di un negozio di alimentari di via Roma: qui il titolare aveva reagito con fermezza minacciando a suo volta quel ragazzo con cappuccio e mascherina sulla faccia che vista la fermezza del titolare era scappato di gran carriera a mani vuote. Ora per lui sono scattate le manette.

(foto archivio)

09072020

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