SARONNO – “Si (ci facciamo) una bella mangiata, un bel regalo o una borsa”. Lasciano sconcertati i particolari che emergono dall’indagine dei carabinieri e della guardia di finanza a carico della 59enne saronnese dirigente della farmacia dell’ospedale di Saronno e dell’imprenditore fornitore di materiale sanitario accusati di concorso in peculato.

Dopo la segnalazione arrivate dai responsabili della farmacia di Saronno e dell’Asst Valle Olona sono iniziate le intercettazioni telefoniche hanno permesso a carabinieri e finanzieri di ricostruire come l’uomo nel 2020 abbiamo venduto diverse centinaia di lame da laringoscopico senza averne mai acquistate. Un affare da qualche migliaio di euro.

Al telefono la coppia concordava gli ordini dell’ospedale di Saronno in modo che fossero aderenti con le necessità di vendita dell’imprenditore per quanto concerne quantità e modello. Quando la merce arrivava veniva controllata ed infilata in scatoloni anonimi e quindi portata all’esterno dell’ospedale. Le richieste erano continui e i carabinieri hanno ricostruito proprio il cinismo della coppia che ipotizzava anche un aumento di prezzi giustificandosi con il generalizzato aumenti di igienizzanti e mascherine.

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