SOLARO – L’osservazione proposta dal Comune di Solaro a Città Metropolitana per la realizzazione della variante nord della provinciale Saronno-Monza e del tunnel veicolare al Villaggio Brollo non è stata accolta all’interno del Piano Territoriale Metropolitano.
La decisione, con controdeduzioni e motivazioni di natura tecnica, è stata pubblicata da Città Metropolitana mercoledì 14 aprile e comunicata al Comune di Solaro lunedì 19 aprile.
Il Comune proseguirà in ogni caso nell’iter per la realizzazione di una rotatoria tra la provinciale e l’intersezione con corso Europa, con la finalità di alleggerire il traffico dal centro paese e aumentare la sicurezza dello stesso incrocio.

Il Sindaco di Solaro Nilde Moretti: «Per il Comune di Solaro si tratta di un’occasione persa. So che molti pensano alla salvaguardia delle campagne e anche questa Amministrazione ha sempre dimostrato particolare attenzione alla causa ambientale ed alla conservazione della natura, ma l’idea, nel suo complesso, avrebbe potuto cambiare il volto delle vie Varese e Roma (la Saronno-Monza interna) e la qualità della vita di tutti i solaresi.
Purtroppo non abbiamo avuto occasione di presentarla; allo stato attuale delle cose, un progetto non esisteva così come non esisteva nemmeno uno studio di fattibilità, bensì solamente un’idea, che sicuramente avrebbe impiegato diversi anni prima di concretizzarsi, ed un’ipotesi di tracciato formulata sin dagli anni ‘70.
Per quella zona avevamo pensato ad un rinnovamento completo, ad una riduzione della carreggiata con l’inserimento di un filare di alberi e la possibilità di spazi all’aperto per le attività commerciali.
Inoltre avevamo pensato ad una nuova pavimentazione per l’incrocio con via Cavour che potesse dare continuità all’area di vicolo Pellizzoni per un centro paese esteso, rinnovato e a misura di pedone.
Senza considerare che la nuova tangenzialina avrebbe lasciato su via Varese e via Roma unicamente il traffico locale e spostato tutto il traffico pesante lontano dall’abitato. Sarebbe stato quantomeno interessante discuterne e il primo passo per iniziare a farlo era presentare l’osservazione, oggi respinta».

Maurizio Castelnovo, assessore all’Urbanistica: «L’idea della variante nord della Saronno-Monza risale agli anni ’70, il vero errore è stato non realizzare l’opera prima, ma tenerla chiusa in un cassetto per cinquant’anni.
Abbiamo sul tavolo numerosi studi che ci evidenziano l’aumento del traffico sulla provinciale e la necessità di trovare una soluzione.
Anche a livello di inquinamento Solaro ne avrebbe beneficiato, visto che attualmente i mezzi passano in mezzo alle case, mentre con la nuova strada il tracciato sarebbe stato per la maggior parte a cento metri dalle abitazioni.
Inoltre perdiamo anche la possibilità di realizzare l’interramento al Villaggio Brollo che sarebbe fondamentale per la cittadinanza locale. Sarebbe stata un’opera dal valore sovracomunale ed è per questo che avrebbe potuto essere realizzata solamente attraverso un’esposizione economica sovracomunale.
Il primo passo per ottenerla era presentare quest’osservazione ed è stato fatto. Per le stesse ragioni non è stata accolta.
Come Comune proseguiremo con il progetto prioritario di realizzare una rotatoria alla fine di corso Europa. L’opera ci consentirà di diminuire il traffico di passaggio all’interno del paese, rendendo più scorrevole e sicura l’immissione sulla Saronno-Monza».

Christian Caronno, assessore alla Mobilità: «Negli ultimi giorni, al pari delle valutazioni dei cittadini spaventati dalla nuova strada, abbiamo ricevuto anche il sostegno di moltissimi residenti della Saronno-Monza che hanno visto nell’idea l’occasione per allontanare il traffico pesante e di passaggio dalle vie Varese e Roma, traffico pesante derivato anche dalle zone industriali circostanti e dalla viabilità interna dei comuni confinanti non adeguata a contenerlo.
E con il completamento delle opere connesse a Pedemontana la situazione potrebbe anche peggiorare.
Sapevamo di non poter realizzare la variante con risorse comunali, ma l’idea di sederci ad un tavolo per iniziare a discutere le soluzioni oltre che essere un diritto che spetta ai rappresentanti della cittadinanza, è anche un dovere che come Amministrazione non abbiamo voluto scartare».

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