SARONNO – “Metti come ingredienti la concessione di patrocinio ad un’associazione non gradita alla sinistra e una serata in una sala pubblica comunale, aggiungi come relatori degli amministratori locali riconducibili al centro-destra ed un pubblico interessato agli argomenti del dibattito”.

Inizia così la nota del segretario cittadino leghista Claudio Sala in merito alla contestazione organizzata da Anpi contro la serata con Agire in Comune organizzata con il patrocinio comunale martedì sera in Villa Gianetti.

“Argomenti concreti e di primaria importanza per i cittadini: ambiente e servizi sociali. Ogni relatore illustra la propria esperienza, le proprie iniziative innovative e di successo, con la speranza che possano essere replicate altrove. Fuori dalla sala l’ennesima messa in scena degli antifascisti che vedono fascisti e razzisti, a seconda dell’occasione, incarnati in chiunque non la pensi come loro. E fin qui la ricetta della serata dentro Villa Gianetti: nessun saluto romano, nessun discorso nostalgico, nemmeno un accenno al ventennio.

Quello che più fa rabbrividire di tutta questa vicenda è vedere il candidato sindaco del Pd Augusto Airoldi protestare a braccetto con attivisti del Telos fuori da Villa Gianetti, mentre all’interno in maniera del tutto lecita e democratica si dibatte di ambiente e sociale alla presenza di amministratori pubblici e liberi cittadini. Non c’è altro da aggiungere, abbiamo già capito quale sarà la strategia della sinistra per l’imminente campagna elettorale: o sei con loro o sei un fascista, o sei con loro o sei un razzista; se non la pensi come loro sei un inetto, un incapace, un insensibile paesanotto.

Sono dieci anni che consiglieri, militanti e sostenitori della Lega vengono tacciati di essere fascisti e razzisti, con slogan di ogni tipo e minacce varie. Noi rispondiamo che i veri fascisti sono quelli che non accettano che vi siano differenti opinioni, da cui guardarsi e da cui temere violenza fisica e verbale.

Vedere il candidato sindaco del Pd Airoldi, unito nella protesta al Telos, mi fa pensare che cinque anni di riflessione, dopo l’esperienza Porro e lontano dalla politica attiva cittadina, non siano serviti a molto”. 

13022020

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