SARONNO – “Saronno è come sospesa in questi giorni. C’è un clima di grande preoccupazione. Siamo tutti messi alla prova. Ma non sarà il coronavirus a fermarci e noi che amiamo questa città dobbiamo prepararci a rimetterla in moto quanto prima”.

Inizia così la nota di Augusto Airoldi, candidato sindaco del centrosinistra ed ex presidente del consiglio comunale, che torna a parlare della situazione della città degli amaretti.

“Mi sono chiesto: cosa avrei fatto se oggi fossi sindaco di Saronno?
Innanzitutto avrei cercato un contatto frequente con i saronnesi, come molti sindaci hanno fatto. Un contatto giornaliero dalla pagina Facebook del sindaco e un briefing bisettimanale con la stampa. E’ giusto che i cittadini possano sentire vicino il loro sindaco: nel nostro ordinamento è l’organo di governo a loro più prossimo.

Avrei invitato ciascuno di noi a non ammalarsi di paura, a mantenere comportamenti responsabili, per affrontare al meglio questo periodo difficile. Soprattutto avrei invitato a rispettare le direttive del Governo e di Regione Lombardia anche quando non le condividiamo. E avrei invitato alla solidarietà tra di noi con le parole del presidente Mattarella: ”L’unità di intenti, e i principi di solidarietà, sono un grande patrimonio per la società. Quando si perdono, ci si indebolisce tutti”.

Avrei attivato un numero di telefono a disposizione dei cittadini più fragili, anche solamente perché anziani o soli, per un aiuto nel fare la spesa o per le medicine. Avrei chiamato la radio cittadina e le associazioni, di cui Saronno è ricca, a una collaborazione straordinaria con l’Amministrazione.

Avrei infine cercato di capire quali persone o categorie stessero sopportando i maggiori disagi, anche economici. Penso alle famiglie che pagano le rette per asili nido e scuole d’infanzia comunali, nonostante le attività didattiche ed educative siano state sospese. Penso alle attività commerciali cittadine, ma anche agli ambulanti che non hanno potuto tenere il mercato settimanale lo scorso mercoledì.

Può l’Amministrazione comunale fare qualcosa per compensare, almeno in parte, i disagi subiti? E’ una eventualità da non escludere, ma da valutare in modo rigoroso ed oggettivo, magari convocando un tavolo con le associazioni di categoria e i rappresentanti dei lavoratori: qualsiasi compensazione, in assenza di provvedimenti regionali o statali, utilizzerebbe denaro dei saronnesi.

Insomma ci avrei messo la faccia, non sarei rimasto asserragliato nel palazzo comunale. Perché #saronnosiamonoi. Tutti noi.

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