CERIANO LAGHETTO – “La barbarie è essere licenziati via mail.
È quello che è accaduto ai lavoratori della Gianetti di Ceriano Laghetto che si vedono, da un giorno all’altro, i cancelli della propria azienda sbarrati”. Lo dice Pietro Occhiuto, segretario provinciale del sindacato Fiom Cgil, che sta seguendo il caso della chiusura della Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto.

Rileva Occhiuto: “Mi chiedo una cosa: Confindustria, a cui Gianetti è associata, è in grado di garantire che le aziende a lei associate rispettino i patti siglati con il sindacato? Noi ci batteremo per difendere i posti di lavoro, lo faremo ad ogni costo. Lo faremo per difendere la dignità di chi fino al 30 giugno era indispensabile e che invece dal primo luglio è diventato un orpello di cui liberarsene con una fredda mail”.

Molte, oggi, anche le reazioni della politica locale alla chiusura dello stabilimento della storica azienda, che era stata fondata a Saronno nel 1880.

(foto: presidio dei lavoratori davanti alla Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto)

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