CESANO MADERNO – Il sindaco Maurilio Longhin ha ricevuto nella mattina dell’altro giorno, in Provincia a Monza, le due “Pietre di inciampo” dedicate ai concittadini Ettore Diotti e Mario Romanò.

Il binzaghese Ettore Diotti era partigiano e operaio della Breda. Prese parte a quegli scioperi antifascisti del marzo 1944 che scatenarono centinaia di arresti. Fermato nella bottega di famiglia, fu deportato a Mauthausen dove morì l’anno seguente. Mario Romanò, di Cascina Gaeta, è stato un internato militare italiano. Combatté sul fronte greco-albanese e dopo l’8 settembre fu catturato dai tedeschi e deportato. Morì nel 1945 per le conseguenze della prigionia in un ospedale della Cecoslovacchia.

Intanto, sabato 29 gennaio, alle 10, all’oratorio della Snia, sarà posata la “Pietra” del 2021 dedicata a Leontino Bertaggia, cesanese d’adozione, giunto bambino in città dove il padre aveva trovato lavoro alla Snia Viscosa. Anche lui era stato inviato sul fronte greco-albanese e fu fatto prigioniero all’indomani dell’8 settembre. Internato nel lager di Marienburg, in Polonia, e poi di Trier in Germania, fu impiegato nei duri lavori di manutenzione della locale ferrovia. Morì il 4 aprile 1945. Non si conoscono né le circostanze del decesso né il luogo della sepoltura. “Un pensiero per loro e per tutte le vittime delle deportazioni naziste” l’invito rivolto dagli amministratori comunali ai concittadini.

(foto: il sindaco Maurilio Longhin con le pietre di inciampo)

24012022

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