LIMBIATE – I cinque arresti che hanno investito i vertici di Gelsia Ambiente per presunte tangenti inerenti la fornitura di sacchi blu con microchip saranno oggetto di una discussione nella seduta consiliare convocata per venerdì 28 maggio a Limbiate.
A voler chiarezza è il Movimento Cinque Stelle limbiatese, che ha presentato un’interrogazione attraverso cui si chiede all’amministrazione Romeo cosa accadrà ora, dopo l’arresto (ai domiciliari), tra gli altri, del direttore generale di Gelsia Ambiente, Antonio Capozza, e dell’ex presidente del consiglio di amministrazione Massimo Borgato.
“Due semplici domande per il sindaco – commentano i pentastellati – Come intende questa Amministrazione comunale verificare se c’è l’eventualità, alla luce delle denunce, di un danno alle casse comunali? Quali azioni intende adottare il Comune al fine di prevenire altre ipotesi delittuose, alla luce del fatto che ora Gelsia Ambiente è completamente sottratta al controllo pubblico essendo entrata a far parte a pieno titolo del Gruppo A2A?”.
Ricordiamo che la notizia degli arresti da parte della Guardia di Finanza è del 17 maggio scorso, quando, a seguito di intercettazioni telefoniche, analisi di supporti informatici ed esame di documentazione, il Tribunale di Monza ha formalizzato le accuse di corruzione e turbativa d’asta nei confronti dei due amministratori della società pubblica brianzola, che, in base all’ordinanza emessa, avrebbero accettato una tangente da 60mila euro per agevolare alcuni imprenditori (due di Barletta e uno di Limbiate) ad aggiudicarsi una gara d’appalto di oltre 2 milioni di euro, per la fornitura e distribuzione di sacchi per la raccolta del rifiuto indifferenziato, munito di microchip di tracciamento.
Gelsia Ambiente gestisce i servizi di igiene urbana a Limbiate, Ceriano Laghetto, Cogliate, Misinto, Cesano Maderno, Bovisio Masciago e Varedo.
26052021

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