MILANO – “Milano blocca un milione di auto con Area B? Una decisione folle, intervenga il Governo». Così, in sintesi, il vicecapogruppo del Carroccio al Pirellone Andrea Monti, che è anche assessore comunale a Lazzate, sul suo blog ilmonti.com. “Si faccia un decreto per riportare alla realtà questa classe dirigente milanese con il risvoltino al pantalone”, incalza Monti, che precisa che “non esiste una divisione tra chi si preoccupa per  la qualità dell’aria e chi se ne frega. Tutti lavoriamo per un mondo  più sostenibile”, ma “il sindaco Giuseppe Sala e la sua maggioranza di centro sinistra hanno deliberato di bloccare la circolazione degli Euro 5 diesel ed Euro 2 benzina, macchine assolutamente moderne. Parliamo di quasi un milione di veicoli coinvolti in Lombardia. Il colpo è durissimo soprattutto per le imprese, artigiani, liberi professionisti. Come si può imporre il repentino rinnovo di tutta una flotta aziendale, addirittura obbligando alla sostituzione di furgoni e furgoncini moderni come gli Euro 5 diesel? E come si fa a chiederlo in un momento di crisi economica devastante come quello che stiamo vivendo? Non ci sono mezzi termini: è una follia”.

“Regione Lombardia – prosegue il consigliere leghista – è consapevole della severità della decisione, per questo ha accompagnato i cittadini con una serie di iniziative volte a offrire soluzioni e alternative ai possessori di questi veicoli: gli incentivi per il rinnovo del parco auto e soprattutto la grande novità del progetto Move-in, una eccellenza tutta lombarda oggi già esportata in altre regioni. Si tratta di una scatola nera da installare sui veicoli, capace di monitorare gli spostamenti nei territori colpiti dalle limitazioni, offrendo una quota di chilometri annuale in cui i cittadini possono circolare liberamente, per imporre una logica molto semplice: non tutti i cittadini possono permettersi di sostituire l’automobile e chi percorre pochi chilometri all’anno non può essere considerato colpevole della salute dell’aria”.

“Sono davvero solo e soltanto le esigenze di tipo ambientale che muovono Sala? Il dubbio che vi sia l’appetito rispetto alle future multe da comminare ai trasgressori di Area B è legittimo e probabilmente non lontano dalla realtà. Prima si faceva cassa con la “scusa” della sicurezza stradale, piazzando un numero sterminato di autovelox, ora si raddoppia con la copertura dell’emergenza ambientale. A pagare? Sempre i cittadini automobilisti”. E non a caso “Milano è la capitale degli autovelox, con un incasso che ha superato quota cento milioni di euro…” conclude Monti.

(foto archivio)

06102022

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