MILANO – Un pacchetto di misure per la famiglia da 16,5 milioni di euro pensato per quei nuclei che a seguito del coronavirus hanno avuto una contrazione del reddito familiare. Lo ha presentato l’assessore regionale alla Famiglia, genitorialità e pari opportunità, Silvia Piani.

Due le linee di intervento, una per l’acquisto di beni o servizi tecnologici per la didattica a distanza per gli studenti e una per il sostegno alle rate dei mutui per la prima casa. “Un pacchetto coraggioso e concreto – ha sottolineato Piani – cosi’ come il ‘Piano Marshall’ appena approvato dalla Giunta regionale per far ripartire l’economia lombarda e non far seguire all’emergenza sanitaria anche l’emergenza economica. Tre miliardi – ha puntualizzato – per investimenti sulle infrastrutture, sulle strade, sulle scuole per dare risposte concrete ad un territorio che ha bisogno di ripartire piu’ forte di prima”.

Al lavoro per la “Fase 2” – “Ci stiamo occupando di come affrontare la ‘Fase 2′ rispondendo alle difficolta’ e alle sfide che il ritorno al lavoro, ma non alla piena normalita’, porranno davanti a tanti concittadini, a partire dalle persone piu’ fragili, dai bambini, dagli anziani, dalle tante mamme che lavorano. Un esempio su tutti – ha precisato – e’ legato a quello degli asili e delle strutture per l’infanzia che, rimanendo chiuse come previsto per ora dal Governo, metteranno in difficolta’ tante famiglie che vi hanno sempre potuto contare”.

Sostegno a asili – “Regione Lombardia sostiene da sempre gli asili nido con la misura ‘Nidi gratis’ mettendo in campo un’iniziativa di conciliazione fondamentale e presa ad esempio in Europa, che ha permesso a tante donne di continuare a lavorare”. “Oggi serve un altro tipo di risposta: i nidi privati rischian addirittura di non riaprire a causa dello stop di questi mesi. Dato che implementano un servizio essenziale per le famiglie lombarde con le loro oltre 1.500 unita’ d’offerta attive sul territorio – ha specificato – abbiamo iniziato un’interlocuzione con il Governo al fine di sostenerli, chiedendo un contributo straordinario una tantum pari a 100 euro al mese per bambino, a decorrere dal 5 marzo scorso e per tutta la durata dell’emergenza”.

Interlocuzione col Governo e soluzioni integrative – “E’ evidente che in vista della fine del lockdown si pone il problema di tanti genitori che rientreranno al lavoro, con difficolta’ importanti rispetto alla cura dei figli vista la chiusura dell’intero sistema educativo. Nei prossimi giorni – ha concluso – attiveremo anche su questo punto un’interlocuzione con il Governo per proporre iniziative mirate. Da parte nostra, con la Direzione dell’assessorato – ha aggiunto – stiamo gia’ lavorando per trovare soluzioni integrative di conciliazione per alleggerire i carichi familiari e non farci trovare impreparati”

26042020

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