SARONNO – “Cari saronnesi, come molti di voi avranno probabilmente già letto nelle cronache dei giorni scorsi, l’«Obiettivo Isotta» è stato finalmente centrato”.

Inizia così la lunga lettera aperta condivisa dal gruppo di cittadini “Obiettivo Isotta” che già diversi anni fa aveva proposto che l’area dismessa fosse di proprietà della città.

Lo diciamo così – in maniera un ’bout roboante e semplicistica – perché quando abbiamo pensato di creare questa pagina per sottoporre il tema dell’area ex-Isotta alla città non eravamo affatto certi che si potesse arrivare a una soluzione come quella che si è configurata nei mesi scorsi. Anzi, per dirla tutta di certezze ce n’erano poche e il nostro piccolo gruppo si è mosso in maniera autonoma proprio perché c’era una certa preoccupazione che quell’area cruciale per il destino della città facesse la fine che fanno spesso le aree dismesse, ovvero la realizzazione di operazioni immobiliari con un ’bout di residenza, un ’bout di commerciale, un ’bout di verde ma senza uno sguardo di prospettiva e complessivo sulla città – ricucitura del tessuto urbano compresa – e sul suo futuro nel prossimo secolo.

Oggi possiamo dire, come ha dichiarato pubblicamente Angelo Proserpio a nome della nuova proprietà dell’area – aggiudicata dopo un lungo iter di asta giudiziaria che vi abbiamo qui documentato – che questo pericolo è stato fugato e l’ex-Isotta è stata sottratta alle solite logiche e messa in sicurezza per essere consegnata a un destino superiore.

Ovviamente ci sono molti dettagli di questa operazione che sono ancora da chiarire ma alcune cose possiamo già dirle e ricordarle.

L’ex-Isotta Fraschini copre un’area di circa 120.000 mq dismessa ormai da oltre trent’anni. Confina con altre due aree di dimensione minore (a Nord dove già si sta costruendo sull’area ex-ISI e a Sud, la famosa “punta”) per andare a creare una vastissima area vuota adiacente centro. I confini, infatti, sono subito a ridosso della stazione centrale di Saronno, la seconda per traffico passeggeri di tutta la Lombardia dopo Milano Centrale, e del quartiere Matteotti, da cui è divisa attraverso via Varese (ovvero la Varesina).

Un’area non solo molto grande ma anche dotata di una altissimo livello per quanto riguarda i collegamenti al punto da renderla d’interesse addirittura internazionale. Grazie al Malpensa Express, infatti, i due ore si può essere a Londra, in una e mezza a Parigi e così via. Completano il quadro la vicinanza alle due uscite dell’autostrada saronnesi e lo storico ruolo di crocevia che Saronno ha da sempre nelle direttrici verso Busto, Monza, Milano, Como, la Svizzera.

Inoltre – stante il PGT vigente – la progettazione dell’area ex-Isotta (in giallo nella foto) dovrà avvenire attraverso un Accordo di Piano tra più attori, ovvero i proprietari delle due aree principali (Isotta e Bertani, quest’ultima in azzurro) e Ferrovie Nord, proprietaria di altre due aree in città di cui una alla Cascina Colombara (in viola). Non è inclusa nel piano, invece, l’area ex-ISI (in rosso) ma è ragionevole prevedere che il nuovo progetto avrà forti relazioni con quanto verrà ivi costruito. Al tavolo, naturalmente, dovranno sedere come attori coinvolti non solo i proprietari di queste aree ma anche il Comune di Saronno e Regione Lombardia.

In questo contesto, la nuova proprietà ha dichiarato che: «L’area verrà gestita nell’ottica dei beni comuni, andando a realizzare un mix funzionale che non sarà fatto di solo parco e che avrà anche il ruolo di ricucire la città verso il quartiere Matteotti, il tutto dopo aver coinvolto i cittadini in un percorso partecipato».

A oggi non ci è dato di sapere in che cosa si concretizzeranno queste parole ma speriamo di poterlo scoprire presto e che la trasformazione dell’area ex-Isotta possa diventare un caso di studio tra i più interessanti, date le premesse di cui abbiamo parlato.

Si tratta di una questione complessa su cui la città sta riflettendo dal lontano 1998, anno in cui sotto la giunta Tettamanzi si svolse il Forum Isotta che raccolse l’adesione di oltre 4000 saronnesi. Oggi, a distanza di oltre vent’anni, molte cose sono cambiate ma il sogno di un futuro migliore per quell’area resta intatto.

Nel nostro piccolo, siamo molto felici del ruolo che abbiamo svolto anche solo per sensibilizzare i saronnesi sul tema, cosa che continueremo a fare nei prossimi mesi.

08022020

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