SARONNO – In città arriva il co-housing, nuovo servizio nel settore sociale voluto dall’Amministrazione Fagioli. Ad entrare nel merito del progetto, con un comunicato, il capogruppo della Lega in consiglio comunale, Angelo Veronesi. Pubblichiamo integralmente il suo intervento.

Un nuovo servizio per il sociale a Saronno. L’amministrazione fa funzionare in modo efficace ed efficiente i servizi sociali esistenti ed in più ne crea uno nuovo. Si creerà un co‐housing sociale.
Che cosa è e a cosa serve? Il co‐housing significa co‐abitazione. La co‐abitazione consente a due o più persone di vivere insieme condividendo lo stesso alloggio ed a più persone o a più famiglie che condividono lo stesso alloggio di vivere in una palazzina dove ci si aiuta reciprocamente.

La co‐abitazione è utile per quella fetta di popolazione in condizioni di fragilità temporanea dovuta, ad esempio, ad una perdita di lavoro, o conseguente alla perdita di un alloggio a causa di un divorzio, oppure ad una condizione sanitaria particolare che altrimenti vedrebbe la persona ricoverata in una struttura assistenziale. Questi cittadini non sono nelle condizioni di accedere ad un alloggio popolare per varie ragioni e non sono
seguiti dalle assistenti sociali poiché non sono ancora in condizioni critiche. Se nessuno li aiuta le condizioni diventano critiche e finiscono per gravare completamente sul sociale perdendo autonomia e autostima. I padri separati che hanno perso l’alloggio mantengono il proprio lavoro. La co‐abitazione è utile per fare loro mantenere il lavoro senza finire a dormire nei ricoveri di fortuna e ad avere uno spazio per accogliere i
figli. Famiglie che perdono l’alloggio e il lavoro possono evitare di finire sulle spalle del sociale, perché la coabitazione
consente di avere un alloggio dove appoggiarsi per qualche mese ed avere le condizioni per rimettersi in sesto per poi ripartire
Disabili che vogliono uscire dalla famiglia di origine in un alloggio attrezzato con impianti domotici sono maggiormente motivati e acquisiscono fiducia nelle proprie capacità se vivono insieme ad un altro disabile in modo di evitare di finire in strutture assistenziali una volta che il nucleo familiare di origine non vi sia più. Pazienti dimessi da particolari cure in ospedale che mancano di un nucleo familiare o il cui nucleo familiare non riesce a prendersi cura di loro, rischiano di finire in strutture socio‐assistenziali perdendo quel poco di autonomia mantenuta, invece con la co abitazione riescono ad avere un recupero più rapido mantenendo legami sociali normali con altre persone.

Un servizio che consente di rafforzare i cittadini in condizioni di fragilità ed evitare che la situazione peggiori. Questo servizio è utile inoltre per il bilancio comunale poiché riduce il numero di persone seguite dai servizi sociali in quanto è un servizio che non si limita ad assistere, ma crea condizioni di recupero che possono
portare anche cittadini finiti completamente sulle spalle del sociale a uscire da questa condizione e rimettersi
in carreggiata.

Angelo Veronesi
Capogruppo Lega Nord Lega Lombarda per l’indipendenza della Padania

11022020

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