VARESE – “È evidente che i grandi assenti in questo momento sono i vaccini. Questa mancanza costringe la macchina lombarda a lavorare al 30% della propria capacità erogativa. Colpa di una Commissione Europea che ha siglato accordi disastrosi e di un Governo Conte II succube di Bruxelles che non ha mai provato a percorrere strade alternative per gli approvvigionamenti. Il criterio di ripartizione delle dosi è senza senso e non tiene conto della grandezza della popolazione. Basta con le colpevolizzazioni ad orologeria nei confronti della Lombardia”. Questa la sintesi del Presidente della Commissione sanità e politiche sociali al Pirellone, il varesino Emanuele Monti, in merito all’incontro che si tiene settimanalmente fra i commissari e il direttore generale al Welfare, Giovanni Pavesi.

“Il consueto appuntamento settimanale – spiega Emanuele Monti – ci ha permesso di dirimere alcune questioni relative alla diffusione dei contagi e sull’andamento della campagna vaccinale. Ciò che è emerso è l’evidente difficoltà della nostra macchina organizzativa ad adattarsi alla penuria di dosi vaccinali. Le linee funzionano in maniera modulare in funzione del numero di fialette che settimanalmente pervengono dalla struttura commissariale. Ad oggi, viaggiamo al disotto di 50.000 vaccini al giorno mentre abbiamo la forza per triplicare le somministrazioni, grazie anche alla rete dei medici di medicina generale e alle strutture del privato accreditato”.

“Emerge chiaramente dai dati – chiosa Monti – che la Lombardia è la sesta regione per numero di dosi consegnate per mille abitanti con 252,45 dosi/1000 abitanti. La prima è l’Emilia-Romagna (289,75 dosi/1000 abitanti) e la terza la Toscana (268,73 dosi/1000 abitanti) che è la regione più in ritardo per il numero di dosi somministrate. Se la Lombardia, in quanto regione più popolosa, fosse anche quella con più dosi ricevute potremmo vaccinare molte più persone. Mancano all’appello, a causa di questo inadeguato criterio di ripartizione, circa 370.000 dosi alla Lombardia. Ho chiesto a Pavesi di portare il tema in sede di Commissione Salute della Conferenza Stato-Regioni”.

“L’obiettivo primario di questi giorni – continua Monti – è la vaccinazione dei soggetti estraneamente vulnerabili. L’istituzione della figura del vax manager all’interno degli organici delle ATS vuole proprio andare nella direzione di fare presto con questa categoria. Molto importante ricordare che Regione Lombardia somministra il vaccino fino a tre caregiver per per ogni disabile. Un’iniziativa che vuole mettere in sicurezza tutte queste persone ad elevata vulnerabilità”.

“È sconfortante però che ad ogni problema si addossi la colpa a Regione Lombardia. Questo sentimento anti-lombardo perpetrato da una certa parte politica non fa bene a nessuno, specialmente in questa fase dove occorre compattezza istituzionale”, conclude.

14042021

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