MILANO – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Osservatorio trasporti e infrastrutture circa la segnalazione all’Autorità dei trasporti per le problematiche riscontrate con Trenord.

I pendolari lombardi non si meritano altri 10 anni di disservizi con Trenord dopo averne già  subiti 11 in nome del federalismo ferroviario. Con l’assistenza legale dell’avvocato Massimo Giordano del foro di Roma l’Onilt  (Osservatorio trasporti e infrastrutture) ha inviato una segnalazione  all’Autorità dei Trasporti. L’Osservatorio sostiene che non sussistono i requisiti per il riaffidamento diretto per altri lunghissimi 10 anni dei servizi ferroviari a Trenord da parte della regione Lombardia. La regione nella relazione inviata all’Autorità non ha fatto un bilancio  delle “enormi criticità riscontrate nella gestione di Trenord dalla sua nascita” si legge nella segnalazione, croticità che si sono scaricate sui pendolari, sulle tasche dei contribuenti e sulla sua immagine. Gli obiettivi che si era posto di Roberto Formigoni economie di scala, di scopo, puntualità e pace sociale (ogni mese c’è stato uno sciopero in media) non sono stati conseguiti. Il federalismo ferroviario è stato un fallimento. I costi sono aumentati più che proporzionalmente della crescita dei passeggeri che restano ancora pochissimi rispetto alla Baviera che con la stessa rete trasporta il doppio dei passeggeri trasportati in Lombardia. La puntualità dei treni dell’82% è peggiore di quella delle Fs che si attesta al 92%.

L’inefficienza di Trenord giustificherebbe, al contrario, la necessità di fare le gare e non un riaffidamento diretto.

Anche un’altro importante centro studi dei trasporti (Brt)  diretto dal prof, Marco Ponti già docente di economia dei trasporti al Politecnico di Milano ha espresso la necessità di fare le gare sul modello europeo dividendo in lotti contendibili la rete Lombarda.

A questo proposito Regione Lombardia non ha ricordato nella sua lettera all’Autorità tutte le penali comminate a Trenord l’utima di 8,5 milioni del 2022 forse perché oltre che certificare l’inefficienza gestionale le penali si sono dimostrate una surrettizia partita di giro delle risorse regionali visto che Trenord le paga con le stesse risorse che la regione gli trasferisce. 

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