di EZIO MOTTERLE
Potrebbe Varese ripensare al suo futuro girando lo sguardo verso est, direzione Como e Lecco, dopo averlo lungamente mantenuto verso sud, direzione Milano? Il dibattito, nato nel quadro dell’ultimo rapporto nazionale sul ruolo delle città di medie dimensioni, ripropone questioni irrisolte, prima fra tutte quella dei collegamenti, sviluppati negli ultimi decenni sulla direttrice nord-sud, dunque con una forte connessione – che perdura e si rafforza – all’area metropolitana milanese. Sul fronte stradale, sfumato il tragitto originale della Pedemontana (tratta A8-A4 tra Castronno e Dalmine di cui sono sopravvissute le due tangenziali di Varese e Como, peraltro ancora incompiute, mentre il percorso principale, pure incompleto, è scivolato verso sud, lasciando aperto il progetto di una nuova autostrada Varese-Como-Lecco), resta lungo la direttrice est-ovest la statale 342 Briantea, arteria trafficatissima con velocità commerciale molto bassa. Sul fronte ferroviario, soppresso negli anni Sessanta il treno Varese-Como, la stessa tratta può essere ora coperta sul binario nato con la Stabio-Arcisate, connessione possibile però solo con un doppio passaggio della frontiera elvetica sul tragitto Varese-Mendrisio-Como, cuore della regione insubrica. Restano i rapporti socio-culturali, che poggiano da un lato sull’Università dell’Insubria coi due poli di Varese e Como, dall’altro sui circa 65mila lavoratori frontalieri, soprattutto varesini e comaschi, che ogni giorno varcano il confine per guadagnarsi lo stipendio. Sullo sfondo un progetto politico nato quarant’anni fa ma ben presto dimenticato per unire Varese e Como in un’unica provincia autonoma, iniziativa sostenuta dall’Unione nord occidentale lombarda per l’autonomia (Unolpa). Luci ed ombre, insomma, sulla prospettiva di un maggior interscambio “orizzontale” lungo il confine, che freni quello “verticale” con l’area metropolitana milanese, favorito anche dalla presenza di Malpensa. Un ruolo chiave potrebbe averlo il sud-est del Varesotto, quel Saronnese che già nella realtà costituisce una cerniera importante fra Varese e Como, non foss’altro perchè proprio da Saronno partono ferrovie e autostrade dirette verso i due capoluoghi in questione. Ma che vive anche, ovviamente, una naturale e ormai storica tendenza alla connessione con la grande Milano, qui assolutamente alle porte, carica di una capacità di attrazione assai difficilmente sostituibile guardando verso nord.

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