LIMBIATE – Una perquisizione realizzata dai carabinieri forestali del Nucleo di Carate Brianza con 20 carabinieri forestali, oltre al supporto di ufficiali di polizia giudiziaria con il supporto anche un mezzo aereo dell’Arma dei Carabinieri, del 2° Nucleo Elicotteri di Orio al Serio. E’ stato l’atto finale che si è tenuto lo scorso 3 ottobre di una lunga indagine partita da anomalie emerse nella gestione dei rifiuti all’interno di un cantiere privato sito a Bollate. Tale cantiere era stato aperto per la realizzazione di un impianto di rifornimento di carburante. Dagli approfondimenti investigativi era emerso che ingenti quantitativi di rifiuti provenienti da questo cantiere, sia da demolizione, che terre e rocce da scavo, risultavano essere stati asportati dal sito, ma senza che fosse possibile una compiuta ricostruzione di tracciabilità e di legale gestione. Da qui la contestazione di illecito smaltimento di rifiuti. A conclusione dell’attività di indagine si è, quindi, proceduto ad effettuare una perquisizione locale nella sede delle due aziende brianzole coinvolte nell’attività illecita.

Nel corso della perquisizione sono stati rinvenuti documenti utili ai fini dell’indagine. Inoltre, in uno dei due siti produttivi interessati dalle operazioni sono stati rinvenuti, in deposito, circa 500 metri cubi di rifiuti da demolizione edilizia e terre e rocce da scavo illegalmente depositate. L’azienda, infatti, non è autorizzata al deposito ed alla gestione di rifiuti e, pertanto, il loro rinvenimento ha ulteriormente confermato l’ipotesi di reato oggetto dell’indagine. Il committente e proprietario dell’area è risultato, invece, del tutto estraneo agli interventi illeciti accertati.

Per i fatti sono state denunciate alla procura di Milano 3 persone, gli amministratori delle due società di Limbiate, coinvolte nell’attività edilizia e nella gestione del materiale da demolizione e scavo derivato dall’anzidetto intervento.

Il settore delle terre e rocce da scavo e quello dei rifiuti da demolizione edilizia costituisce un mercato assai fiorente. Il notevole accrescimento, negli anni post-covid, degli interventi di edilizia privata e pubblica, ha generato notevoli quantità di rifiuti di tal genere che, se adeguatamente utilizzati, costituiscono uno strumento vantaggioso di un ciclo dei rifiuti virtuoso. Ove, invece, gli stessi rifiuti vengano immessi nel mercato e nell’ambiente senza alcun controllo ed eventuale trattamento, costituiscono un vulnus per l’integrità e la sicurezza ambientale.

(foto archivio)


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