SARONNO – Ci sarebbero anche due saronnesi, un cislaghese ed un gerenzanere tra i 54 provvedimenti di fermo di indiziati di delitto realizzati ieri al termine di una lunga e articolata indagine coordinata dalla Procura Distrettuale di Milano e condotta dalla Squadra Mobile di Milano, unitamente al Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Como.

Secondo quanto trapelato nel corso sarebbe stata sgominato anche nella diramazione territoriale di Fino Mornasco in cui risultavano inseriti sette persone residenti a SaronnoGerenzano, Cislago, Castronno e Gallarate. A tutti viene contestata l’associazione a delinquere di stampo mafioso.

La complessa attività di indagine, sviluppatasi in coordinamento tra la Dda di Milano e la Dda di Reggio Calabria, ha consentito di ricostruire la storia di circa quindici anni di presenza della ‘ndrangheta nel territorio a cavallo tra le province di Como e Varese, evidenziandone la vocazione sempre più imprenditoriale e svelandone le modalità di mimetizzazione e compenetrazione con il tessuto economico-legale.

Si tratta di persone di origine calabrese provenienti dalla piana di Gioia Tauro, presunti appartenenti alla cosca Molè, che, avvalendosi della forza di intimidazione e della condizione di assoggettamento e omertà che ne è derivata, hanno, in un primo periodo, posto in essere, in modo stabile e continuativo, una serie indeterminata di delitti di estorsione, usura, bancarotta fraudolenta, frode fiscale e corruzione, costringendo gli imprenditori lombardi al pagamento di ingenti somme di denaro per poi acquisire la totale gestione e controllo di attività economiche.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome