SARONNO – Anche l’ex europarlamentare saronnese Lara Comi di Forza Italia è stata rinviata ieri a giudizio – assieme ad altre 61 persone – per l’inchiesta “Mensa dei poveri”, dal gup, il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Milano. Il via del processo è stato previsto il 18 novembre. Tra le persone chiamate a rispondere a vario titolo di questa vicenda c’è anche il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, ed il già vice-coordinatore regionale di Forza Italia, Pietro Tatarella. A vario titolo gli imputati sono accusati di nomine “pilotate” e di avere fatto parte di un sistema di mazzette.

Nello specifico, Comi è imputata per corruzione, false fatture e truffa al Parlamento europeo. La difesa aveva chiesto al gup sentenza di non luogo a procedere sottolineando “le molteplici contraddizioni intrinseche che si rinvengono nelle dichiarazioni di chi l’ha accusata, contrastate anche da documenti”.

E’ stata invece nei giorni scorsi archiviata l’accusa di finanziamento illecito per 31 mila euro a carico dell’ex europarlamentare Comi. L’accusa era emersa in una tranche dell’indagine Mensa dei poveri. In sostanza l’accusa sosteneva che presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti avesse pagato 31 mila euro a Comi nel gennaio 2019 per finanziare due ricerche di mercato sull’Europa alla società Premium Consulting srl, di cui la stessa Lara Comi è socia. Secondo l’accusa sarebbe stato un finanziamento illecito perchè il denaro serebbe servito in realtà per la campagna elettorale.

16072021

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