SARONNO – Ultimo processo per l’ex medico “veterano” del pronto soccorso dell’ospedale di Saronno, Leonardo Cazzaniga di Rovellasca: già condannato per la morte di otto pazienti, nei giorni scorsi se n’è aggiunta una ulteriore al dibattimento che si è separatamente sviluppato alla Corte di Appello del tribunale di Milano.

Tra il 2011 ed il 2014 aveva somminastrato un mix di farmaci letali a diversi pazienti. In questo caso è tornato in Appello una parte del processo originario, quello riguardante il pensionato Domenico Brasca, che era morto il 17 agosto 2014. La sentenza che attribuisce a Cazzaniga anche la morte di Brasca non ha effetto sulla pena inflitta al medico, già condannato all’ergastolo. A suo carico è stato però posto un risarcimento da 200 mila euro per i parenti dell’anziano.

L’arresto e le prime condanne

Cazzaniga era stato arrestato dai carabinieri della Compagnia saronnese, e poi originariamente era stato condannato all’ergastolo per 12 omicidi, 10 fra i suoi pazienti (per episodi avvenuti in reparto, fra il 2011 ed il 2014) ed altri due, suocero e marito dell’ex amante. L’accusa è di avere somministrato loro farmaci che li avevano uccisi. Secondo lui, il trattamento doveva solo servire a ridurre le sofferenze di persone comunque in fin di vita.

Leonardo Cazzaniga, medico veterano dell’ospedale di Saronno e residente a Rovellasca, era stato nel 2016, accusato della morte di pazienti del pronto soccorso, e anche di avere concorso all’omicidio tramite somministrazioni di farmaci di altre tre persone, famigliari della sua amante. Era stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Angeli e demoni” che era stata messa a segno dai carabinieri della Compagnia di Saronno del maggiore Giuseppe Regina, dopo lunghe e delicate indagini.

(foto archivio: Leonardo Cazzaniga il giorno dell’arresto)

15072023

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome