SARONNO – La famiglia dell’ambasciatore d’Italia ucciso in Congo, Luca Attanasio, ha accettato la proposta di risarcimento da parte dell’Agenzia Pam delle Nazioni unite: due funzionari dell’ente sono a processo a Roma per non avere previsto le adeguate misure di sicurezza per l’ambasciatore durante la sua missione umanitaria per visitare alcune zone nell’est del Paese africano, quando c’era stato l’agguato e la sparatoria letale.

I famigliari di Attanasio si erano costituiti parte civile a processo: è stato il papà di Luca, Salvatore, ha riferito in udienza il ritiro della costituzione di parte civile a seguire di un accordo con l’aenzia dell’Onu; l’entità della somma non è stata resa nota. Mentre i famigliari delle altre due persone che erano deceduti nell’agguato, ovvero l’autosta Mustapha Milambo ed il carabinieri di scorta, Vittorio Iacovacci, non hanno accettato l’accordo.

Spiegando le motivazioni che hanno spinto ad accettare la proposta risarcitoria dell’Onu, il papà di Luca ha chiarito che il pensiero è andato alle tre figlie piccole di Luca ed all’esigenza di garantire loro un futuro.

Luca Attanasio, nativo di Saronno e originario di Limbiate, era stato ucciso in un attentato in Congo durante una missione diplomatica insieme al carabiniere della scorta e all’autista il 22 febbraio 2021.

07072023

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