SARONNO – C’è tanta consapevolezza e amarezza nella lettera che un cittadino saronnese ha scritto ieri sera al sindaco Augusto Airoldi. si tratta di una lettera aperta che il saronnese ha scritto al primo cittadino dopo aver subito un furto. Nella missiva, oltre alle immagini della videosorveglianza che mostrano i ladri entrare e uscire nella casa, tanta amarezza per la spavalderia dei malviventi, che si sono fatti riprendere delle telecamere “come se fossero sicuri di restare imputi”.

Ma non solo. C’è un appello rivolto al primo cittadino, come “singola persona che vive la nostra comunità” per chiedere uno stop al decreto un freno ad “una realtà misera e decadente che Saronno non merita. O riprendiamo in mano la situazione o il passo verso il baratro sarà breve e la rovina che ci attende irreversibile”.

Ma cosa è successo esattamente? Il saronnese lo riassume con precisione: “Sono ormai anni che sentiamo parlare di sicurezza, percepita, reale , tangibile o desiderata, ma la realtà tristemente vera è il buio più totale in cui viviamo. Siamo talmente assuefatti da non renderci più conto e continuare a giustificare una situazione indecente e avvilente. Ieri siamo stati vittima di un furto in appartamento alle 19 di sera, in pieno centro , in via San Giuseppe a ridosso della chiesa di San Francesco”.

Non è tanto il furto in sè ad amareggiare l’uomo: “Può capitare lo so, ma quello che mi avvilisce come uomo, cittadino, padre di famiglia sono le immagini delle telecamere di sicurezza. Questi balordi agiscono indisturbati nonostante siano stati ripresi più volte e a viso scoperto. Sorridono come a dire: “…siamo intoccabili, siamo inarrestabili…”. E la triste realtà è che forse è vero. Le immagini sono a disposizione delle forze dell’ordine”.

Il saronnese ritorna al tema della sicurezza: “In una recente sua dichiarazione, lei stesso ha ammesso che alcuni furti sono opera di bande organizzate, mi chiedo però perché con le immagini non viene fatto mai niente. Le allego alla presente consapevole che non potranno essere pubblicate per privacy, ma il fastidio che induce il loro sorriso beffardo è un ulteriore pugno nello stomaco”.

Dura la chiosa: “Chiunque abbia un minimo rispetto per la propria città ed il suo futuro, chiunque abbia un po’ di amor proprio ed aspiri ad un livello decente della qualità della vita e, non ultimo, chiunque abbia voglia di svegliarsi dal torpore e dal letargo in cui è relegato deve dire: BASTA! O risorgiamo come comunità o continueremo ad essere assuefatti, come dei drogati, ad una realtà misera e decadente che Saronno non merita. O riprendiamo in mano la situazione o il passo verso il baratro sarà breve e la rovina che ci attende irreversibile”.”.


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