SARONNO – E’ stata la sensibilità, la pazienza e l’attenzione del prevosto monsignor Claudio Galimberti e di don Riccardo Bottan a permettere di gestire al meglio l’irruzione di ieri mattina in Prepositurale durante la messa delle 8,30.

Ieri, venerdì 11 agosto, durante la consacrazione un cittadino di fede islamica e di origine nordafricana è salito sull’altare ed ha iniziato a parlare, urlare in arabo. Dopo un attimo di smarrimento i religiosi sono riusciti a calmare l’uomo davanti ai fedeli stupidi e un po’ preoccupati. L’uomo è rimasto in chiesa ed altri attimi di tensione si sono vissuti durante il momento della comunione con l’esagitato che voleva partecipare come gli altri fedeli. Dimostrando grande pazienza e sensibilità i religiosi l’hanno calmato e l’uomo si è dileguato prima della fine della messa.

Non è una novità. Secondo quanto ricostruito l’uomo, con problemi psichici, era stato protagonista di un’analoga irruzione nel gennaio 2017. Anche in quella circostanza aveva fatto irruzione in chiesa durante la messa del mattino e subito dopo si era gettato nel vicino torrente Lura in via Roma. Era stato soccorso dal personale sanitario pochi minuti dopo per le contusioni riportate nella caduta.

Resta la preoccupazione e l’allarme per i fedeli presenti e per quelli che stavano seguendo la messa sulle frequenze di Radiorizzonti. Provvidenziali per l’epilogo della vicenda il sangue freddo e la sensibilità dimostrati dai religiosi presenti.

Ultimo movimentato episodio che ha visto protagonista l’edificio di culto posto in piazza Libertà al centro della città: lo scorso 19 luglio alcuni ragazzi ne avevano scalato la facciata con viva preoccupazione dei passanti presenti.


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