SARONNO – Per l’inchiesta avviata dai carabinieri sui “regali” dei titolari di agenzie d’onoranze funebri agli addetti dell’obitorio dell’ospedale di Saronno ad aprile saranno in 18 a dovere comparire, per reati vari, davanti al giudice per le udienze preliminari del tribunale di Busto Arsizio. Sarà il primo atto dell’iter giudiziario. Alcuni degli imputati devono rispondere di corruzione, altri di peculato, fra i reati contestati a vario titolo anche furto aggravato, falso ideologico e truffa e l’azienda ospedaliera si costituirà parte civile.

Gli addetti delle pompe funebri pagavano per farsi segnalare tempetivamente i decessi e spingere i famigliari del defunto a rivolgersi a questa o quella agenzia funebre; in periodo covid quando era proibito, c’era anche chi si faceva pagare per chiudere un occhio e mostrare il defunto ai parenti. Altra questione emersa nelle indagini, falsi certificati di malattia.

Dopo lunghe indagini iniziate nel 2020 su segnalazione proprio dell’Azienda ospedaliera, il 23 novembre dell’anno scorso vi fu l’intervento dei carabinieri della Compagnia di Saronno, con un arresto, una persona che finì ai domiciliari, e varie misure interdittive.

La vicenda suscitò grande scalpore a Saronno e se ne parlò anche in ambito nazionale.

(foto: il fotogrammi di uno dei filmati realizzati dai carabinieri durante le indagini)

14032023

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