SARONNO – A tenere banco in questi giorni è la ripartenza della serie A ma c’è tutto un mondo quello dei campionati Csi che è altrettanto ansioso di tornare in campo e anche per problemi di budget ed organizzativi è altrettanto ansioso di conoscere le modalità con cui organizzare campionati ed allenamenti. Insomma ripartenza molto attesa che, giocatori, mister e presidenti si aspettano possa diventare l’occasione anche per affrontare annose questioni rimaste sul piatto.

Stasera ne parliamo con Simone Mangiafico presidente della Lokomotiv Saronno e col mister Alberto Basilico anche alla luce della missiva scritta alla società al Csi Como.

La diretta sarà disponibile qui dalle 21 e sulla pagina Facebook de ilSaronno

Un appello al Csi di Como affinchè si impegni, con le società, ad affrontare il post-covid 19 non solo sul fronte dei protocolli da seguire ma soprattutto su quello delle strutture che ospitano i campionati in modo che siano tutte idonee a garantire la necessaria sicurezza. A lanciarlo è il presidente della Lokomotiv Saronno Simone Mangiafico che si è già attivato per dare delle risposte in vista della ripartenza: “Stiamo lavorando ad un protocollo igiene e sicurezza per la prossima stagione. Regole ferree per i nostri tesserati. Borracce personali, distanziamento quando possibile, pettorine e palloni igienizzati a fine allenamento, docce organizzate per non creare assembramenti. Navighiamo a vista, non sappiamo quando inizierà e cosa ci sarà in Italia in quel momento, ma noi ci faremo trovare pronti ai posti di partenza”. Un impegno che però chiede “una contropartita” altrettanto importante dal Csi:”C’è una condizione però, una sola, semplice ma fondamentale. Che l’impegno e la serietà che ci stiamo mettendo noi come Lokomotiv Saronno ce la mettano tutti, nessuno escluso. A partire proprio dal Csi Como che dovrà tenere le briglia di questa ripartenza con controlli regolari e sicuri”. Mangiafico fa esempi molto concreti che fanno riferimento ai dieci anni di storia della società che guida: “Spogliatoi dissestati, docce piene di muffa, spazi ridotti, spogliatoi di una squadra di calcio a 5 usato per far cambiare una rosa di 14 adulti, condizioni igienico sanitarie spesso lasciate al caso o alla buona volontà di qualche volontario. Tutto questo non andrà più bene, almeno noi non lo accetteremo più d’ora in poi”. E’ un tema che sta a cuore alla società saronnese: “Questa è una battaglia che personalmente porto avanti da anni, anche con altri presidenti, ma che troppo spesso ha ricevuto risposte vaghe. Ora è il momento invece di ottenere risposte serie, certe. Vogliamo garanzie di sicurezza. Non ci va più bene giocare, tanto per, a qualsiasi condizione. Non all’età di trenta o quarant’anni e dopo una pandemia”.

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