CARONNO PERTUSELLA – Un esordio alla grande tra i “grandi” per Gerardo Scalcione, pugile 26enne di Caronno Pertusella, che  a Trieste ha combattuto per la prima volta nel circuito professionistico. Con un micidiale montante, il boxeur ha steso il suo avversario alla seconda ripresa e grazie al ko si è portato a casa la prima indimenticabile vittoria. Dai primi allenamenti alla pugilistica saronnese ai primi incontri agonistici, passando poi per i traguardi conquistati fino ad arrivare al debutto tra i “pro”, abbiamo intervistato il pugile e ricostruito la sua carriera con uno sguardo ai prossimi obiettivi da inseguire e conquistare.

Come nasce la passione per il pugilato?

“Grazie al mio maestro Davide Palumbo, che insieme a Luca Gelosa gestisce la palestra della pugilistica saronnese. Tutto è cominciato diciotto anni fa, quando avevo solo 8 anni, inizialmente come un gioco. Poi man mano, grazie agli allenamenti e al bell’ambiente in cui mi sono trovato, è scattato l’amore per questo sport che ancora oggi non mi abbandona”.

Qual è stato il percorso che ti ha portato fino al debutto nel circuito professionistico? Quali sono state le tappe più importanti della tua carriera?

“A 13 anni ho combattuto per la prima volta nel pugilato agonistico tra i dilettanti. Da lì in poi, ho avuto diversi alti e bassi, tra grandi esperienze come l’incontro con la maglia della nazionale contro la Francia a Stintino, in Sardegna, e altri periodi meno felici. Complessivamente però devo dire che mi sono tolto diverse soddisfazioni, ho combattuto ben 114 volte tra i dilettanti con circa l’80% di vittorie, ho vinto due medaglie di bronzo ai campionati italiani assoluti nel 2019 e 2021 e l’argento nel 2022, con l’oro che mi è scappato via per un soffio. La mia mente però è sempre stata proiettata verso il professionismo, perché per un pugile è un sogno che prima o poi vuole raggiungere”.

L’esordio tra i professionisti allora deve essere stata un’emozione unica, come ti sei preparato? Che cos’hai provato appena salito sul ring?

“Non è stato facile, ho fato tanti sacrifici, negli ultimi due mesi per preparare l’incontro mi sono allenato tutti i giorni dopo il lavoro e non sono praticamente mai uscito, la mia mente è però sempre rimasta concentrata sulla grande sfida. Il match è andato non bene, di più Ko al secondo round! La differenza tra un incontro dilettantistico e uno professionistico si è sentita, cambiano le attrezzature, le regole e il livello di attenzione necessario per stare sul ring è molto più alto. L’emozione c’era, ma sono riuscito a gestirla e a portare a casa la vittoria”.

Chi ti ha aiutato e sostenuto durante il tuo bel percorso intrapreso finora?

“Sicuramente i miei maestri che mi hanno allenato sempre con impegno, passione e dedizione. Poi ringrazio anche la mia fidanzata, mi ha aiutato tanto a fare questo grande passo : dopo tutti gli sforzi fatti tra i dilettanti, avevo bisogno di nuovi stimoli. Lei mi è stata vicina e mi ha incoraggiato a provarci, è meglio buttarsi e tentare piuttosto che avere rimpianti”.

Quali sono i tuoi prossimi passi e obiettivi? E il grande sogno nel cassetto?

“Sicuramente avrò un altro incontro a luglio, forse riusciremo a organizzarne un altro a Milano nel mese di giugno. Comunque, l’obiettivo per questo 2024 è arrivare a combattere altri tre o quattro match nel tentativo di scalare pian piano la classifica e nel giro di un paio d’anni realizzare il mio sogno, diventare campione italiano. Da dilettante ci sono sempre andato vicino, ma l’oro l’ho sempre solo sfiorato e mai assaporato. Spero un giorno di farcela, anche in ottica di intraprendere una carriera in giro per l’Europa che mi consentirebbe di vivere di boxe, cosa che in Italia è attualmente molto difficile”.

Cosa consiglieresti a un/a giovane che si affaccia al pugilato?

“Io consiglio di provarci perché la boxe è uno sport che unisce. Non ci sono discriminazioni, non conta il colore della pelle, non conta se sei ricco o povero, noi quando entriamo in palestra siamo tutti uguali, siamo una grande famiglia. Ci si aiuta l’un con l’altro, si impara la disciplina e il rispetto verso il prossimo. A livello personale sicuramente ti rende più forte fisicamente e mentalmente, ma come già detto ciò che amo di più è lo spirito di unione tra noi appassionati di questo sport”.

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(foto : Gerardo Scalcione a sx durante il match di debutto nei pro)

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L’articolo Pugilato, esordio tra i professionisti per il caronnese Gerardo Scalcione : l’intervista proviene da Il Saronno.

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