COGLIATE – “Ci sono avvenimenti, ci sono ricorrenze, ci sono storie che non possono essere dimenticate. O vissute con superficialità, col rischio di relegarle nell’oblio. Questa mattina i rappresentanti della lista civica Uniti per Cogliate sono stati a largo Follini, dove si trova la Pietra d’inciampo a ricordo del partigiano cogliatese che fu deportato a Flossenburg”.

Inizia così la nota della lista civica cogliatese in merito alla odierna ricorrenza della Giornata della Memoria.

“In questa Giornata della Memoria abbiamo voluto lasciare un segno” afferma il capogruppo Upc Vincenzo Di Paolo. “Un gesto semplice. Un fiore per ricordare la storia di questo nostro concittadino. E per ricordarci che quella Pietra non sarà certo un “inciampo” fisico, ma deve essere un “inciampo” morale.”

“La Storia ha scritto pagine tragiche di violenza e disumanità” prosegue Di Paolo. “A volte sembra non abbiamo imparato, se osserviamo nel mondo le storie di tante donne e tanti uomini che ancora vivono ingiustizie e violenze, vittime dell’odio. Coltivare la memoria è un vaccino prezioso contro l’indifferenza. È un impegno da non lasciare cadere.”

Mario Follini è nato a Milano nel 1897. Abitava a Cogliate, in via Dante. Sposato con Angela, era padre di tre figli. Fu arrestato come “Deportato Politico” il 15 luglio 1944 perché trovato in possesso di numeri clandestini del giornale “Avanti!”. Ebbe la matricola 21416 a Flossenburg e il 30 settembre fu inviato a Hersbruck, vicino a Norimberga. Dal campo fu poi condotto in direzione di Dachau, lungo una delle più tragiche “marce della morte”. Morì il 16 novembre 1944.

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