LAZZATE – Nel consiglio comunale di lunedì 31 maggio 2021 si discuteva il bilancio 2020 e due mozioni avanzate da Fratelli d’Italia, una che intendeva dare voce in capitolo alla popolazione, in previsione di grandi spese e una per l’intitolazione di una strada, un parco o una piazza a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Spiega Lorella Babetto, consigliere comunale di Fratelli d’Italia: «Il bilancio è uno strumento politico, con scelte marcatamente politiche, che sono spesso lontane dal nostro pensiero: avevamo già argomentato a suo tempo che per Fratelli d’Italia la sicurezza è una priorità, invece le risorse dedicate a Lazzate sono decisamente poche. Ci sono investimenti che riteniamo troppo onerosi a scapito di altri capitoli di spesa: esprimere le proprie perplessità non è un atto di guerra, ma un dovere di chi è stato investito del mandato popolare. Ruolo dell’Amministrazione è, invece, quello di valutare attentamente le sollecitazioni dei consiglieri prima di proseguire nelle proprie determinazioni.

L’altra sera, al contrario, si è assistito all’ennesimo tentativo di sottrarsi alla dialettica istituzionale rifugiandosi dietro al fragile muro dell’attacco personale e dello scherno. Accusare un consigliere di opposizione di essere “una bambina viziata” perché chiede il rispetto delle regole, di essere una “fascista” perché osa mettere in discussione le scelte dell’Amministrazione, non è far politica. È buttare tutto in caciara, voler alimentare senza ragione un clima di tensione in maniera del tutto irrispettosa del decoro istituzionale. Significa delegittimare le istituzioni e chi le rappresenta. La seconda mozione di Fratelli d’Italia prevedeva di intitolare una strada, una piazza o un parco agli eroi Falcone e Borsellino. Approvarla all’unanimità sarebbe stato un atto di civiltà; avrebbe significato riconoscere l’importanza di ricordare permanentemente l’esempio di questi eroi del Nostro Paese. La mozione è stata puntualmente bocciata.

Il perché? Davvero si fa fatica a comprenderlo. Forse non siamo lontani dalla verità nel supporre che la ragione risieda semplicemente nel nome della firmataria della mozione. Infatti, il capogruppo della Lega, Marco Volpe, ha annunciato la ripresentazione di una nuova mozione avente ad oggetto il ricordo delle due vittime di mafia. Eppure sarebbe bastato votare sì l’altra sera, senza polemiche, si sarebbe posto rimedio ai VENTINOVE ANNI DI SILENZIO sulle storie di Falcone e Borsellino, invece si è soltanto scritto l’ennesimo capitolo della storia di una Giunta che non sa far altro che prendere “a cazzotti” le opposizioni, le loro idee e la ragionevolezza. Per questo la decisione del Consiglio non può che suscitare indignazione e sdegno. LA LEGA HA VOTATO NO ad entrambe le mozioni, ora si è accorta dell’errore commesso, e cerca di rimediare con fantasiose dichiarazioni: ma la pezza è peggio del buco… Purtroppo il buon senso non è stato l’unica vittima dell’Amministrazione.

L’atteggiamento censorio ha fatto strage anche del pluralismo e della libertà di autodeterminazione culturale. Il Sindaco ha infatti pubblicamente dichiarato “NO. LA POLITICA IN BIBLIOTECA NON ENTRA!” contestando la donazione, da parte del circolo cittadino di Fratelli d’Italia, del libro di Giorgia Meloni alla biblioteca lazzatese, sostenendo che la decisione è stata dettata dall’esigenza di non “imporre” il proprio credo politico agli altri. Quindi, secondo il primo cittadino, dovremmo bandire dalle biblioteche cittadine tutte le biografie che parlino delle donne e degli uomini che sono stati parte della storia della nostra Repubblica? Ma la circolazione delle idee, delle storie, del sapere, offrire a tutti la possibilità di farsi una propria idea del mondo, non è lo scopo di una biblioteca? Non sarebbe forse opportuno esercitare il proprio potere vigilando sul rispetto della dignità del Consiglio Comunale e dei suoi componenti anziché tentare di impedire la circolazione di un libro?»

03062021

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