SARONNO – Un quadro chiaro della situazione all’interno delle case di riposo cittadine che fornisca dati precisi su contagi, decessi, tamponi eseguiti ma anche rassicurazioni sulle misure di prevenzione prese per i degenti e per il personale. E’ la richiesta che arriva in queste ore da diverse famiglie saronnesi che hanno degenti ricoverati nelle tre Rsa cittadine ossia la Focris, Casa Gianetti e Sant’Agnese.

“I telegiornali li sentiamo tutti – spiega il figlio di una ricoverata alla Focris – e credo sia umano volere delle rassicurazioni per i propri cari. Ci sono informazioni ufficiali sporadiche e limitate e un fiorire di voci da parte di addetti ai lavori e ben informati. E tantissime ipotesi allarmistiche dai tamponi non fatti alle difficoltà del personale. In un momento così difficile e complesso per tutti non potrebbe il sindaco farsi portavoce delle richieste della città e fare un punto della situazione? Non credo per il personale e per i vertici della Focris sia facile o produttivo lavorare in queste condizioni”. Insomma l’intervento del primo cittadino viene richiesto per fare chiarezza e anche per mettere a tacere voci e allarme che fioriscono nella carenza di informazioni ufficiali.

Un appello che arriva anche da alcune famiglie dei degenti delle altre due Rsa: “L’informativa sui 6 casi registrati alla Sant’Agnese è stata precisa negli ultimi giorni e di questo siamo grati – spiega la figlia di un paziente – ma il fatto di non poter vedere e capire esattamente cosa accade all’interno e i provvedimenti presi per evitare nuovi casi non ci permettere di vivere con serenità questo momento già difficile. Un intervento comunale sarebbe la garanzia che la situazione è come ci viene presentata”.

Altro capitolo è quello del personale dalle Asa ed Oss e in generale di chi lavora nelle strutture a contatto coi degenti: “Lo facciamo con passione e teniamo ai nostri ospiti – spiegano alcuni operatori – ma c’è sempre un fondo di preoccupazione perchè finito il turno si torna a casa dalle nostre famiglie e perchè malgrado guanti, mascherine e protezioni veniamo dall’esterno e la paura di contagiare anche gli anziani c’è sempre. Poter controllare ciclicamente la presenza di asintomatici sarebbe una precauzione utile per isolare chi è contagiato e permettere a tutti di portare avanti il proprio lavoro al meglio”.

16042020

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